I licheni dell'Orto Botanico, sentinelle per la qualità dell'aria di Pisa

Cultura
PISA e Provincia
Venerdì, 24 Gennaio 2025

Trovati 57 licheni (più un fungo non-lichenizzato) a due passi dalla Torre pendente

I licheni, organismi simbiotici composti da almeno due partner diversi – solitamente un fungo e un’alga – svolgono un ruolo fondamentale come sentinelle ambientali: monitorano la qualità dell’aria e la purificano dai metalli pesanti. All’interno dell’Orto Botanico dell’Università di Pisa, situato a pochi passi dalla celebre Torre Pendente, un team di ricerca dell’ateneo ha rilevato un’insolita concentrazione di questi organismi. Sono stati identificati ben 57 licheni epifiti, che crescono sulla corteccia degli alberi, oltre a un fungo non lichenizzato. Tra le specie individuate figurano anche licheni rari e a rischio di estinzione, alcune delle quali segnalate per la prima volta in Toscana. Inoltre, la presenza diffusa di licheni tolleranti all’azoto potrebbe essere correlata alle condizioni ambientali tipiche delle aree urbane.

Lo studio dell’Ateneo di Pisa, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze Slovacca, è stato pubblicato sulla rivista Italian Botanist ed è partito da una tesi di laurea triennale in Scienze Naturali e Ambientali condotta da Giorgia Spagli, con la supervisione dei professori Luca Paoli e Lorenzo Peruzzi, botanici del Dipartimento di Biologia, e la collaborazione di Marco D’Antraccoli e Francesco Roma-Marzio, rispettivamente curatore dell’Orto Botanico e curatore dell’Erbario del Museo Botanico.

“In un recente studio è stato calcolato che nelle aree protette italiane ci si possono attendere circa 59 specie di licheni epifiti per km², mentre nel nostro caso, in contesto urbano e su una superficie di soli 0,02 km², ne sono state censite ben 57 - racconta Peruzzi - I giardini botanici nei centri urbani sono infatti isole verdi che offrono rifugio a diversi organismi animali e vegetali, compresi i licheni, che compaiono spontaneamente grazie alla diversità di micro habitat presenti e alla ricchezza di specie arboree”.

“I licheni sono fra i primi colonizzatori degli habitat anche se spesso passano inosservati – aggiunge Paoli – e tuttavia il ruolo che rivestono è molto importante: si tratta di organismi che possono fra l’altro essere utilizzati come biomonitor, una soluzione economica che può integrare le tradizionali centraline di rilevamento per valutare la qualità dell’aria e degli ecosistemi in generale”.

Fra le specie trovate, Arthopyrenia platypyrenia e Coenogonium tavaresianum sono nuove segnalazioni per la Toscana . Il primo è un fungo non-lichenizzato di ridottissime dimensioni, poco noto e poco segnalato a livello europeo, in Italia questa specie era nota sinora solo in Calabria. A Pisa cresce sulla scorza di un esemplare di pittosporo (Pittosporum tobira). Coenogonium tavaresianum colonizza tipicamente boschi umidi della costa tirrenica, è una specie a rischio di estinzione, ma nell'Orto Botanico cresce abbondantemente sulla scorza di un esemplare di cedro della California (Calocedrus decurrens). Lecania cyrtellina, infine, è segnalato per la Toscana solo nell'Orto Botanico di Pisa, dove cresce sulla scorza di un vetusto esemplare di palma del Cile (Jubaea chilensis).

redazione.cascinanotizie