I residenti de La Tinaia: "Chiediamo più tutele e che la struttura sia spostata". Tra i problemi, la totale assenza di informazioni
Gli abitanti di via Santa Maria a Santo Stefano a Macerata, nelle immediate vicinanze de La Tinaia, ieri sera hanno incontrato l'amministrazione comunale cascinese. Obiettivo: capire la situazione degli arrivi di richiedenti asilo in attesa dello status di rifugiati ospitati dalla struttura, passati in pochi mesi e senza preavviso alla cittadinanza, da trentadue a cinquantasei unità.
Tra le richieste messe sul banco dell'amministrazione dai cittadini, la più importante, vuole il trasferimento del centro di accoglienza (diffusa?) in altra sede.
Antonio Pucciarelli insieme alla famiglia, abita proprio di fronte alla struttura: «L’arrivo a La Tinaia di queste persone – spiega Pucciarelli – ha creato diversi problemi. Il mio modo di vivere è radicalmente cambiato. Non abbiamo avuto modo di conoscere nessuno degli ospiti, mentre la recinzione de La Tinaia è stata coperta con del telo verde, così da creare ulteriore sensazione di disagio e mistero».
La struttura fino a pochi anni fa era utilizzata solo per feste e matrimoni. Ora, invece, gli abitanti di via Santa Maria non dormono più sogni tranquilli. «Tra di noi – dice Alberto Pamio – c’è chi anni fa decise di trasferirsi in questa zona del comune per scappare dalla città e trovare un po’ di tranquillità. Ora ci ritroviamo ad avere paura o comunque, a non potere vivere la nostra vita in libertà».
Anche la vita delle famiglie ha dovuto adeguarsi alla situazione. «Le mie bambine - continua Antonio Pucciarelli - non sono più libere di uscire in strada quando vogliono, ma più in generale è cresciuta la diffidenza, e ci siamo ritrovati costretti a dovere chiudere a chiave la porta di casa, mentre prima non accadeva mai».
Sono diverse le questioni portate davanti alla sindaca Susanna Ceccardi e al vicesindaco Michele Parrini. Tra le più importanti, il numero sempre maggiore di rifugiati ospitati dalla struttura e la totale assenza di informazioni sui nuovi arrivi voluti dal Prefetto di Pisa.
I residenti, però, accusano anche problemi di natura economica, come l'abbattimento del valore delle abitazioni acquistate. «Provate a considerare – prosegue Antonio Pucciarelli – al valore delle nostre case, o magari, alla possibilità in futuro di poterle usare come garanzia per accendere un mutuo. Qua ho investito tutti i miei risparmi, il lavoro di una vita ed ora il problema stiamo diventando noi».
Negli ultimi mesi, gli abitanti di Santo Stefano a Macerata, si sono trovati a fronteggiare l'emergenza arrivi da soli: «Gli ospiti de La Tinaia sono cinquantasei - chiude Antonio Pucciarelli - noi residenti, una cinquantina circa. La domanda che poniamo è: chi tutela noi?».