I Rintronauti ci portano sull'Isola di Pianosa
Adagiata nel mar Tirreno si trova un’isola speciale, dalla sabbia bianca e dal mare così cristallino e celeste da sembrare quello del Mar dei Caraibi: l’Isola di Pianosa, una delle sette isole maggiori che compongono l’Arcipelago Toscano.
La prima cosa che si nota approdando è appunto il mare, talmente invitante da sembrare finto ma non appena lo sguardo si posa sulla terraferma si capisce che Pianosa ha molto altro da offrire: un cartello indica infatti la direzione da seguire per le catacombe e dal molo si intravede l’architettura eclettica e singolare degli edifici del paese ormai abbandonato.
Sì, avete letto bene abbandonato, perchè Pianosa è in pratica un’isola disabitata e il paese che fino a qualche decennio fa ne costituiva il fulcro è ormai lasciato a se stesso, da quando il carcere è stato chiuso secondini detenuti e gli altri abitanti sono stati fatti evacuare in un sol giorno (1998). Pianosa infatti è stata anche un’isola-carcere, fino a qualche anno fa ed ora ospita una quarantina di detenuti in regime di semi-libertà che svolgono lavori utili per la conservazione e la fruizione di questo piccolo paradiso.
Isola di Pianosa
Oltre alle incredibili bellezze naturali, ad una fauna marina ricca e invidiabile, agli uccelli migratori che vi fanno tappa e alla sua ricca storia passata e recente, di cui si possono vedere le tracce, il fascino di Pianosa sta anche nel fatto che l‘accesso ai turisti è limitato ad un massimo di 250 persone al giorno, non troverete quindi la folla e la calca delle altre isole dell’Arcipelago (questo non vale per Gorgona e Montecristo). La suggestione sale quando il traghetto lascia le coste per rientrare sul continente o all’Isola d’Elba, i visitatori giornalieri se ne vanno alla spicciolata e sull’isola rimangono solo i detenuti in regime di semi-libertà, qualche secondino, qualche volontario e i pochi fortunati che hanno prenotato una delle 11 camere dell’unico hotel di Pianosa.
La sensazione è favolosa, il silenzio è interrotto solo dal garrire dei gabbiani reali e corsi e dal rumore delle onde, Cala Giovanna è quasi deserta, le strade sono spopolate, l’altra magia di Pianosa inizia così, quasi d’improvviso e dura fino alla mattina seguente quando il traghetto verso le 11 approderà di nuovo. Noi vi abbiamo dormito solo per una notte e ne siamo rimasti incantati, non ci capita tutti i giorni di avere un’isola tutta per noi (quando vi abbiamo pernottato solo 5 delle camere erano occupate)! Per questo ci sembra che il prezzo, un po’ altino, ma non troppo, se paragonato a quello delle altre isole dell’Arcipelago Toscano, sia più che giustificato, un’emozione così non avremmo potuto provarla da nessun’altra parte!
Noi (Chi siamo? Visita il nostro blog!) ci abbiamo messo un minuto ad innamorarci di quest’isola e presto ci torneremo per fare quelle attività che non abbiamo potuto fare e a rilassarci.
Isola di Pianosa: cosa fare
Il bello di Pianosa è che oltre al mare e alla spiaggia (la balneazione libera è consentita solamente a Cala Giovanna) ci sono un sacco di attività da fare per scoprire le peculiarità e la bellezza di quest’isola come: partecipare al trekking naturalistico, visitare il paese con o senza guida, partecipare al giro in mountain bike, partecipare allo snorkeling esclusivo a Cala dei Turchi, partecipare all‘escursione in kayak, visitare le affascinanti catacombe cristiane, visitare la mostra fotografica gratuita organizzata dall’Associazione per la difesa dell’isola di Pianosa, che permette di conoscere e approfondire il passato di quest’isola, visitare i bagni di Agrippa, visitare il cimitero del paese, dove è sepolto anche il cugino di Garibaldi, visitare Cala del Cimitero e Cala dei Turchi (che possono essere visitati senza guida).
Per scoprire come visitare e pernottare sull’Isola di Pianosa leggete il nostro post cliccando qui.
Se siete in cerca di idee per la vostra vacanza o il vostro viaggio visitate il nostro blog: I Rintronauti, due toscani in viaggio