"Identità" di Irene Poli allo Spazio Cascina Arte al Centro

Eventi e Tempo libero
Cascina
Mercoledì, 2 Novembre 2022

Venerdì 4 novembre, alle ore 19.00 si inaugura la prima mostra personale di Irene Poli, che presenta 20 opere tra dipinti acrilici su carta, chine e disegni a grafite, bozzetti a tecnica mista

L'esposizione ad ingresso libero e visitabile fino al 10 novembre (ore 16.00 – 20.00), rientra nella rassegna dedicata alla violenza di genere “Allo Specchio. Corpo Identità Talenti”, organizzata dal Comune di Cascina in collaborazione con associazioni e realtà locali.

I colori dei Fauve emergono dominanti dalle carte dipinte ad acrilico; la lezione del primo Henri Matisse, di Andrè Derain, di Aristide Maillol, di Maurice de Vlaminck assimilata, quasi inconsciamente, e riformulata attraverso l’abbacinante luce toscana, imprime ai dipinti presentati in mostra un’aura di incontrollabile gioia, capace di nascondere il tormento, miscelata a una profondità che riflette sul rapporto tra figura e sfondo.

Ne La coperta rossa, immagine simbolo della mostra, il contorno del corpo è fissato in tre differenti livelli di tinte, colori primari che lo trattengono in una posa in cerca di una relazione con lo spazio. I toni del giallo e del verde si aprono poi alla ricerca di uno scambio, di uno luogo di abbandono, nei dipinti Trasparenza, Raggio verde, Luce ed Elevazione, muovendosi verso una astrazione che comprende l’unione tra ambiente e persona, si lascia andare, si apre agli infiniti movimenti e modulazioni della luce.

In questi ultimi dipinti, che appartengono a un periodo di lavoro dell’artista tra il 2019 e il 2022, vi è l’anticipazione di una continua osservazione che si spinge fino a Pensieri astratti, il dipinto forse più vicino a quel concetto di ‘astrazione’ caro all’artista, dove coesistano infinite forme. Dal 2017 Poli ha lavorato con le chine giapponesi, avvicinandosi alla calligrafia, peraltro praticata per molti anni, e in mostra sono presenti alcuni esempi con Nudo I, Nudo II e Attesa. Qui il colore è assente, la figura è pura linea, in un approccio che ancora non sente l’esigenza della materia.

 L’avvicinarsi all’acrilico, e dunque al colore, pur mantenendo il supporto cartaceo che consente di lavorare in tempi brevi, immediati e istintivi, anche se sostenuti da una esperienza tecnica non secondaria, ha consentito un approccio più materico sofferto, dove libertà di segni e graffiature, si muovono verso una maggiore fisicità. Il corpo della donna, soggetto favorito perché denso di interrogativi, è prima una sorta di grafia corsiva, il segno ne è scrittura e linguaggio. Poi, dal 2019 a oggi l’attenzione si è spostata sul rapporto, ancora, tra il corpo e lo sfondo, ingaggiando una lotta prima definitiva e man mano più liquida, meno costretta da confini. Le linee tracciate con un segno marcato in Identità, Specchio e in parte nel dipinto Linea d’ombra, trattengono una dimensione espressionista, che evoca il segno xilografico, e le linee delle figure di Ernst Ludwig Kirchner ed Erich Heckel.

 Non ultima si intuisce quella tensione verso il teatro e le sue regole di spazio concluso che tanta parte ha avuto nella formazione dell’artista, sia nell’indagine del luogo scenografico, sia nella relazione degli attori dentro una scena, forse annullata, forse disposta con l’intento di divenire tutt’uno con la persona. 
Negli ultimi dipinti il soggetto umano in realtà si apre, la figura si impone sulla linea, va oltre la dominante del colore che esce dai profili e rende esplicito quanto il corpo non sussista solo in se stesso ma nel miscelarsi tra sé e ciò che sta fuori da sé. Nelle relazioni. (Testo di Silvia Scaravaggi)

Irene Poli ha studiato Arte del Vetro e del Cristallo all’Istituto d’Arte di Pisa, oggi Liceo Artistico “Franco Russoli”, e si è laureata all’Università di Pisa in Cinema, Musica Teatro e Produzione multimediale. Ha lavorato con il teatro, con il video, con il digitale, tornando infine alle origini, alla pittura, alla figura. Attualmente insegna Arte e Immagine all’Istituto Comprensivo “F. De Andrè”, di San Frediano a Settimo, Cascina. Nelle sue opere lo sguardo è cinematografico, il taglio è molto vicino a un’inquadratura. Il rapporto tra la figura e lo sfondo è centrale: una lotta continua ed estenuante di affermazione e disgregazione della materia corporea. La sua ricerca pittorica parte da qui: figure in cerca d’identità in uno spazio che tutto ingloba e divora.

 

redazione.cascinanotizie