Il bluff del Sistema Museale Pisano

Politica
PISA e Provincia
Venerdì, 15 Luglio 2022

Il Comune di Pisa lo promuove, ma una Città in Comune accusa: "Campagna di promozione ridicola"

Riportiamo il comunicato giunto in redazione a firma del consigliere Ciccio Auletta

Tutti sappiamo che i social spesso mascherano profonde solitudini, raccontando un mondo che non esiste. La pubblicità in genere permette di presentare un’immagine che è solo illusione, una distorsione della realtà. Perciò di fronte a un post o uno spot si presenta costantemente la domanda: ma la nostra vita è davvero così come sembra?

È questa la domanda che i pisani più avvertiti probabilmente si pongono da un mese a questa parte di fronte a strani manifesti apparsi in città. Si tratta di una campagna pubblicitaria che intende promuovere il sistema museale pisano, con belle immagini di opere che dal vivo si possono vedere con crescente difficoltà: un vecchio computer per il Museo degli Strumenti per il Calcolo (questo mese aperto solo di sabato), il San Paolo di Masaccio per il Museo nazionale di San Matteo, le cui porte aprono quattro volte al giorno (non sono ammessi ritardi), a differenza del Museo nazionale di Palazzo Reale, che ha gli stessi quattro orari di accesso, limitatamente a lunedì, mercoledì, venerdì e sabato mattina. Praticamente una gincana per turisti e appassionati, che se ne lamentano da tempo.

Il nostro sistema museale è davvero così come appare in quei manifesti? Sulle foto compare il logo del Comune di Pisa e nessuna indicazione, nemmeno una mappa, un tag. La realtà è un’altra, come dimostra, tra gli altri, il caso della Domus Galileiana, che è letteralmente in dismissione (l’unica consolazione è che il suo patrimonio librario ed archivistico sarà forse digitalizzato).

Si osserva il manifesto con una delle famose navi romane dell’omonimo museo, inaugurato tre anni fa, e viene in mente che è aperto al pubblico solo per tre ore al venerdì pomeriggio, quindi il sabato e la domenica. Gli altri giorni il portone rimane chiuso, ma questo i manifesti non lo dicono. Pur essendo un’istituzione ministeriale – che dipende dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Pisa – per il Museo delle Navi romane i biglietti sono acquistabili online (con maggiorazione di € 1,50) sul circuito vivaticket, ed anche senza prevendita per le scuole l’accesso è quasi proibitivo: la visita guidata costa € 80, oltre al biglietto d’ingresso di € 5,00 per studente, praticamente € 9,00 a testa. È accettabile se si pensa che il Ministero nel corso del tempo, tra scavi e restauro degli Arsenali Medicei, ha investito per questo mastodontico e bel museo circa venti milioni di euro?

Insomma, sono tante le domande che sorgono spontanee davanti a questi manifesti pubblicitari. La prima è quanto è costata questa ridicola campagna di promozione del nostro sistema museale, che quantomeno sui social sarebbe stata gratuita. Secondariamente, perché non accompagnare l’immagine con un’informazione utile ad esempio sulle aperture? Infine, questa galleria di opere non dà proprio il senso che in città ci sia un patrimonio meraviglioso, però solo e abbandonato a se stesso?

Il sistema museale pisano, come ripetiamo da anni, avrebbe diritto anzitutto di esistere sei giorni su sette, dalle 9 alle 19 e con un biglietto dal costo ragionevole, soprattutto per le scuole, magari una carta dei musei del territorio, come accade in qualsiasi altra città europea. E questa è realtà.

 

redazione.cascinanotizie