Il borsino di Giana Erminio-Pisa

Sport
Venerdì, 30 Marzo 2018

Il terzo Pisa della stagione inizia vincendo sul campo della Giana Erminio. Tre punti conquistati senza se e senza ma, con una prova di spessore al cospetto di una squadra che certo non è stata a guardare e che, a dispetto del 4-2 finale, c’ha provato fino in fondo, mettendo a tratti in difficoltà i nerazzurri.

COSA FUNZIONA Torniamo finalmente a riempire questo paragrafo della nostra rubrica, dopo settimane di stenti conditi da risultati negativi. La ricetta della vittoria di Gorgonzola riporta un solo ingrediente: gli uomini giusti al posto giusto. Il calcio è un gioco semplice non servono molte alchimie soprattutto quando le individualità sono di grande qualità. A mister Petrone è bastato mettere in campo i giocatori nelle posizioni a loro consone, il resto è venuto da se. Si, perché quando un calciatore si trova a giostrare nel proprio ruolo naturale anche sotto l’aspetto psicologico è portato a dare il 100%. E così si è rivisto Negro giocare al centro, qualche metro dietro la prima punta e spogliato del ruolo di esterno lontano dall’aera di rigore, si è ritrovato anche mentalmente, ha girato e fatto girare tutto il reparto, a cominciare da Umberto Eusepi sembrato un giocatore completamente diverso con un compagno vicino. E il discorso fatto per i due attaccanti vale per tutti gli altri: Gucher venti metri più avanti rispetto a Maltese, Lisi in posizione di ala, Birindelli con il supporto dello stesso ex Juve Stabia che gli ha dato grande sicurezza. A queste condizioni anche la testa riprende a girare e si è visto finalmente un Pisa cinico e cattivo, un Pisa che nel momento di difficoltà della Giana non si è accontentato del “gollettino”, non si è limitato al minimo indispensabile, ma ha attaccato alla giugulare l’avversario fino a tramortirlo e a renderlo inoffensivo.

La vittoria contro la formazione lombarda è figlia di un mix di accorgimenti tattici e lavoro psicologico, del resto in soli tre giorni miracoli non è possibile farne e allora merita un plauso Mario Petrone che ha saputo approcciarsi nel modo giusto, toccando le corde essenziali per raddrizzare una barca che era ormai sul punto di inabissarsi.

COSA NON FUNZIONA diciamolo subito. Si tratta di cercare il pelo nell’uovo. Il Pisa a tratti ha subito un po’ troppo la pressione dell’avversario che nella seconda metà del primo tempo e nei primi 10’ della ripresa ha tenuto il pallino del centrocampo, creando un paio di pericoli per la porta di Voltolini. Una pausa sulla quale è necessario lavorare perché un blackout di 25’ contro squadre più attrezzate può anche compromettere l’intera partita.

DA RIVEDERE Un vecchio proverbio tanto caro ai nostri nonni recita che “la granata nuova spazza bene tre giorni”. Lo abbiamo visto con Michele Pazienza che dopo un inizio che lasciava ben sperare piano piano si è perso finendo per essere stritolato, forse malconsigliato, da una occupazione degli spazi che non era nelle corde di questa squadra. E allora speriamo proprio di rivedere partite come quella contro la Giana Erminio, fatte di uomini impiegati in ruoli consoni alle loro caratteristiche e di prestazioni ad alto contenuto caratteriale. Buona la prima, ma la strada è ancora lunga ma intanto godiamoci questi tre punti che, visti i risultati dagli altri campi lanciano il Pisa al terzo posto indipendentemente dai recuperi che verranno giocati subito dopo Pasqua

In chiusura una parola sulla Giana Ermino, non come squadra ma come ambiente. Arrivare a Gorgonzola è stato come viaggiare con la macchina del tempo e ritrovarsi nel calcio degli anni ’60. Quello fatto di giocatori che si ritrovano nel cuore del paese per un pranzo tutti insieme a stretto contatto con gli avventori del ristorante che gli ospita, di un allenatore che prima di tutto sembra un vecchio maestro della scuola elementare, che tratta i giocatori, nel dopo gara abbiamo toccato con mano in sala stampa, come dei figli, di un pubblico che certo rumoreggia quando c’è da farlo, ma composto per lo più di giovani e giovanissimi felici ed orgogliosi di far parte di una comunità che vive una favola bellissima, consci che un bel giorno il bellissimo sogno potrebbe concludersi, ma orgogliosi di esserci stati e di aver fatto parte di una splendida avventura. Un modello di calcio impossibile da esportare in piazze ambiziose, ne siamo consapevoli, ma ci ha fatto bene, per un giorno, potersi tuffare nel calcio che fu. In bocca al lupo a Mister Albe, da 24 anni sulla panchina della Giana, un uomo che ha coronato il sogno di tutto coloro che nell’epoca digitale giocano a Football Manager: ha preso una squadra in Promozione e l’ha portata fra i professionisti.

Buona Pasqua a tutti i tifosi nerazzurri da tutto lo staff di Radio Pisa, il format giornalistico di Punto Radio e da Cascina Notizie

massimo.corsini