Il borsino di Pisa - Carrarese
In una notte da categoria superiore sia in campo che fuori, il Pisa elimina la Carrarese e vola al secondo turno dei playoff. Ecco cosa ha funzionato, cosa no e cosa è da rivedere
Vola, il Pisa vola. La Carrarese alla fine si mostra un impiccio di poco conto ben più di quanto non dica il risultato finale. Un 2-1 che ai nerazzurri va strettissimo, ma che è sufficiente a liquidare la pratica marmifera e volare al secondo turno della fase nazionale dei playoff di fatto migliorando già quello che era stato il risultato dello scorso anno.
COSA FUNZIONA Il Pisa annichilisce l’avversario, lo distrugge sul piano del gioco, a centrocampo non c’è partita Gucher e Marin cantano e portano la croce, non permettono mai agli avversari di ripartire, di fare quello che lo preferiscono, ovvero distendersi sulle corsie laterali, prendere velocità, arrivare in zona di attacco in superiorità numerica. Marin in certi momenti della partita sembra avere doti di ubiquità tanto lo si trova ovunque sia la palla e un avversario da aggredire. E poi che dire di Moscardelli, a 40 anni suonati gioca con la voglia di un ragazzino: alzi la mano chi non ha storto il naso leggendo ieri le formazioni ritenendo il capitano giocatore da partita in corso. D’Angelo ha avuto ragione ancora una volta e l’ex Arezzo ha regalato una partita tutta sostanza, cuore, classe, impreziosita da un goal come se ne vedono pochi. Tecnica, ma non solo, ai playoff si vince con il cuore con la voglia con la “fame”. E questa squadra sembra averne ogni giorno sempre di più, ma soprattutto questa squadra ha, comunque andrà la storia di questi spareggi promozione, il grande merito di aver restituito ad una città il proprio orgoglio calcistico che era stato calpestato da due anni terribili, due anni che avevano reso faticoso persino avvicinarsi all’Arena Garibaldi il giorno della partita. Questa è la vittoria più bella, per il gruppo, per il mister, il direttore e la società tutta. Il fatto che ieri sera a segnare due reti fotocopia, siano stati i due giocatori con la fascia di capitano al braccio, prima Moscardelli, poi Gucher divenuto capitano dopo l’uscita del centravanti, è simbolicamente importante: a colpire quel pallone da 30 metri non c’era solo un giocatore, c’era un uomo, c’era una squadra, c’era un popolo intero.
COSA NON FUNZIONA Lo stesso D’Angelo lo ha ammesso in conferenza stampa prima della sfida di Carrara, questo Pisa segna troppo poco rispetto ai suoi meriti ed in effetti, se proprio si vuol trovare qualcosa che nella notte di ieri non ha funzionato, è l’aver segnato solo due reti a fronte del numero di palle goal in doppia cifra.
DA RIVEDERE Enzo Ricci all’Arena Garibaldi. Non sono state molte le volte in cui il patron dei nerazzurri si è presentato nel suo stadio. Ha scelto la serata più bella per sedersi sui gradini dell’Arena, speriamo di vederlo ancora tante volte e speriamo che l’Arena vista ieri sera, decisamente da categoria superiore, gli abbia toccato il cuore come ha fatto a tutti noi.
Adesso è già tempo di pensare al sorteggio del prossimo turno (clicca qui per il “paginone” dei playoff). Ai nerazzurri andrà in sorte una fra (in rigoroso ordine di distanza chilometrica) Arezzo, Imolese, Feralpisalò e Catania. Il Pisa c’è sono gli altri a doversi preoccupare.