Il borsino di Pisa - Triestina

Sport
PISA e Provincia
Giovedì, 6 Giugno 2019

Un pareggio sofferto, ma che sta stretto al Pisa, per qualità di gioco e occasioni create, ecco cosa ha funzionato, cosa no e cosa è da rivedere dopo la partita con la Triestina

Parità dopo la finale di andata, il Pisa si giocherà tutto a Trieste. 90’ che decideranno le sorti di un intero campionato, 90’ senza appello, 90’ che, lo ricordiamo potrebbero diventare 120 in caso di ulteriore parità e che potrebbero avere anche l’appendice dei calci di rigore le equilibrio persiste. Peccato ripartire da capo, perché all’Arena il Pisa avrebbe meritato miglior fortuna, la squadra di D’Angelo si è trovata sotto due volte grazie a due reti, specialmente la seconda, figlie del caso ed il pari è realmente il minimo sindacale, per qualità di gioco ed occasioni da goal maturate nel corso della partita.

COSA FUNZIONA Il carattere e il cuore di questa squadra in primo luogo. Un gruppo che ci crede sempre, che non crolla di fronte alle avversità e alla sfortuna. Con cinque partite giocate in 24 giorni la forza delle mente e le capacità nervose diventano una risorsa preziosa, il Pisa sotto questo aspetto ci lascia tranquilli. Dal punto di vista tattico ieri il Pisa per la prima volta affrontava una squadra che gioca con un 442 puro, modulo ormai poco usato nel calcio di oggi, ed ha imposto il suo centrocampo come era prevedibile che fosse potendo anche contare su un uomo in più in mezzo al campo, l’attacco per linee centrali ha palesato anche qualche difficoltà di troppo degli ospiti nel suo reparto arretrato, sarà in quella zona di campo che il Pisa dovrà insistere per far saltare il banco.

COSA NON FUNZIONA Il rovescio della medaglia del sovrannumero in mezzo al campo, è la sofferenza sulle fasce. Qui Lisi e Birindelli hanno sofferto i raddoppi di marcatura e perché no, anche la qualità dei giocatori biancorossi. Troppe poche volte però, soprattutto con Birindelli, siamo andati a cercare la linea di fondo per mettere la palla in mezzo all’area. Qualche rischio in più specie sulla catena di destra era logico aspettarselo invece Birindelli è parso troppo rinunciatario andando troppe volte al traversone in area da sopra la linea dei 16 metri

DA RIVEDERE Siamo all’epilogo, dopo 22 risultati utili consecutivi e 12 vittorie in trasferta c’è ben poco da rivedere, l’ultima partita della stagione servirà a stabilire che salirà in serie B, e non è poco, ma non a decretare o meno la forza di questa squadra. Occorre fare 13 per salire, occorre una nuova Cremona. D’Angelo avrà mani libere, i giocatori pure, non c’è da pensare alle energie da preservare, ai cartellini gialli da evitare, servirà andare in campo e dare tutto. Ci sarà da rivedere soltanto undici leoni che fanno esattamente quello che hanno fatto nel corso di questo 2019 che, comunque vada, resterà nella storia del Pisa Sporting Club. Andiamo a Trieste con il cuore pieno di entusiasmo, di voglia di vincere, ma con la consapevolezza che un giorno, a prescindere dal risultato, potremmo raccontare con orgoglio le gesta del Pisa di d’Angelo, Gemmi e capitan Moscardelli.

massimo.corsini