Il borsino di Pordenone - Pisa
Il Pisa si ferma dopo cinque risultati utili consecutivi. Troppi errori sottoporta costano i tre punti ai nerazzurri. Ecco cosa ha funzionato, cosa no e cosa è da rivedere
Il calcio è sport tano bello quanto crudele. Conta zero dominare gli avversari per lughi tratti di gioco se poi non si concretizza mettendo la palla alle spalle del portiere avversario. E così questa volta Trieste non regala gioie e il Pisa per la prima volta dalla ripresa del campionato resta a mani vuote.
COSA FUNZIONA Anche contro il Pordenone il Pisa mostra una condizione invidiabile che per lunghi tratti gli permette di surclassare gli avversari, crea molte occasioni da rete, ben più di quelle costruite in occasione delle vittorie con Spezia e Cittadella e questo è il buono che i ragazzi di D'Angelo devono portare con loro fin dalla prossima insidiosa trasferta contro l'Entella. A livello di singoli ancora una menzione speciale per Marco varnier: il giocatore sta tornando ad alti livelli, i due legamenti rotti sono ormai alle spalle ed il ragazzo sta mantenendo quelle che erano le premesse di inizio carriera. Gioca con grande personalità e nel giorno dell'assenza di Caracciolo lo sostituisce alla grande. Una menzione speciale anche per Gori, tanto per cambiare, para un rigore e nel finale di partita conuna finta magistrale a due metri dalla linea di porta manda a gambe all'aria Bocalon.
COSA NON FUNZIONA Tante, troppe le occasioni sprecate. L'elenco questa volta è davvero lungo, da Vido a Siega, passando per Birindelli e Marconi sono almeno cinque le palle goal nitide e clamorose fallite dal Pisa, senza contarne un paio dove è stato super l'ex di turno Giacomo Bindi portiere dei Ramarri. Detto questo il Pisa ha sofferto più del dovuto in apertura di partita ed ha pagato la brutta serata di Benedetti spesso e volentieri in difficoltà nell'uno contro uno con Ciurria. Con il sennò di poi, forse, sarebbe servito più Marin dal primo minuto, rispetto a De Vitis che, intendiamoci, ha giocato una partita positiva, ma la verve del numero 14 mischiata all'onda lunga del primo goal segnato con la maglia nerazzurra contro il Cittadella, avrebbe dato più vitalità ad un centrocampo che è parso un po' discontinuo rispetto allo standard abituale.
DA RIVEDERE La posizione di Vido. Il guiocatore sembra sempre più un trequartista invece di una punta, prima o seconda che sia. Su questo ragazzo D'Angelo deve fare una riflessione in considerazione del fatto che Masucci mancherà almeno per altre due partite. Quello che invece non vorremmo più rivedere è il signor Simone Sozza di Seregno, ormai abituato a dispensare rigori contro la squadra nerazzurra, viaggia quasi alla media di uno a partita e dei quattro subiti in stagione dai nerazzurri la metà sono opera sua. Certo non siamo fortunati, quello su Ciurria probabilmente era da concedere, ma era altrettanto evidente quello su Pisano la cui maglia a causa di una trattenuta ad un certo punto è diventata una XXL.
Man of the match: Marco Varnier
Valutazione partita: ●●●○○
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