Il Brunello di Montalcino sulla cresta dell’onda

Economia
PISA e Provincia
Venerdì, 25 Marzo 2022

Il 2021 è stato un anno eccezionale per le vendite di Brunello di Montalcino, uno dei vini simbolo dell’enologia italiana, ed è arrivato a coronamento di un biennio fantastico. Per questo 2022 ci si aspetta un ulteriore consolidamento del posizionamento raggiunto.

Il Consorzio del Brunello di Montalcino si lascia alle spalle un anno memorabile, che ha fatto registrare performance da record dal punto di vista commerciale. Complici due annate considerate di altissimo livello qualitativo, ovvero 2015 e 2016, che sono richiestissime da appassionati e conoscitori di vino, nel 2021 sono state immesse sul mercato ben 11,4 milioni di bottiglie etichettate Brunello di Montalcino, di cui ben 1 milione sono vini Riserva. Si tratta nel complesso di una crescita del +37% rispetto al triennio precedente.

Il vino rosso toscano per eccellenza fa registrare cifre record anche per il prezzo sfuso, che oscilla tra i 950 ai 1.150 euro ad ettolitro, con una crescita del +28% rispetto al periodo precedente. L’aumento delle bottiglie in circolazione è accompagnato da una conseguente diminuzione delle giacenze in cantina che si erano accumulate nei primi mesi della pandemia e sono ora scese del -38% rispetto ad un anno fa. Ottimi numeri sono stati registrati anche dall’altro vino del Consorzio, il Rosso di Montalcino, che ha raggiunto un volume di 4,6 milioni di bottiglie sul mercato, in crescita del +10% sul 2020.

Nel 2021 per la prima volta il classico evento “Benvenuto Brunello” che rappresenta la vetrina per eccellenza per presentare la nuova annata di Brunello di Montalcino, si è svolto nel mese di novembre, considerato un mese strategico e dunque molto importante per le vendite da parte di Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio. A questo appuntamento annuale si è aggiunta un’edizione straordinaria di “Benvenuto Brunello” organizzata a New York solo poche settimane fa, a fine febbraio, e che è stata un gran successo. Quello statunitense è da sempre il mercato di riferimento per la denominazione Brunello di Montalcino, basti pensare che quella è la destinazione di circa il 30% delle bottiglie prodotte dalle cantine di Montalcino.

Il decennio 2010-2019 viene considerato dai critici come il più ricco di grandi annate di tutti i tempi e questo chiaramente viene rispecchiato dalla domanda sempre più alta sul mercato dei collezionisti che cercano di accaparrarsi le bottiglie più pregiate delle cantine più nobili. In forte crescita anche l’e-commerce che rende disponibile questo pregiato vino italiano ad un pubblico sempre più ampio. Il motore di ricerca Trovino ad esempio propone nel suo catalogo oltre 1400 bottiglie di Brunello di Montalcino messe in vendita da decine di enoteche online, dando così la possibilità agli appassionati di confrontare annate, prezzi e produttori. Tra le cantine di spicco c’è ovviamente Biondi Santi, che per prima ha creato il marchio Brunello di Montalcino, oggi così famoso in tutto il mondo. Altri produttori di vino Brunello molto ricercati online sono Tenuta il Poggione, Castello Romitorio, Castello Banfi e La Poderina. Con 30-35 euro si possono già portare a casa bottiglie di livello eccelso, per fare un figurone alla prossima cena tra amici.

Ai successi sul mercato si aggiunge anche l’attenzione dedicata non solo alla qualità del vino, ma anche al rispetto del territorio: oltre il 50% delle aziende di Montalcino sono infatti certificate biologiche. È un trend in crescita, perché molte aziende si stanno trasformando in biologiche ed altre, pur non essendo certificate, pongono il rispetto del territorio in primo piano. “Montalcino è di fatto una denominazione carbon neutral già da oltre 10 anni, e questo non è altro che il risultato dell'attenzione e del rispetto dei produttori nei confronti del territorio", dichiara Bindocci.

redazione.cascinanotizie