Il Buco Nero
Sabato 14 ottobre, alle ore 10:00, si terrà una manifestazione organizzata dall’ANPI Provinciale di Pisa “per individuare le strategie e le iniziative idonee ad arrestare l’onda nera che minaccia la democrazia nata dalla Resistenza, per mettere in sinergia le forze in campo”, scrive in un post l’associazione dei partigiani.
Il Sindaco di Pisa, il Sindaco di Pontedera, il Presidente Provinciale dell’ANPI, i Segretari provinciali di CGIL, CISL, UIL, il Presidente Provinciale dell’ACLI, i Presidenti dei comitati ARCI di Pisa, della Valdera, del Cuoio, il Presidente Provinciale dell’ANED, sono ad ora le adesioni e le partecipazioni all’incontro pubblico che si terrà nella Sala Regia di Palazzo Gambacorti a Pisa.
Ci sarebbe quasi una linea retta bianca, precisa che da Pisa giunge a Pontedera, ma con uno strappo a metà percorso, consumatosi poco più di un anno fa.
Un buco nero che però rischia di allargarsi sino a giungere a Bocca D’Arno intorno alla primavera del 2018.
Un buco nero che per adesso si distingue molto bene, visibile ad occhio nudo, non come quelli che si tenta di “catturare” nell’universo.
Ha contorni abbastanza precisi: non si presenta alle commemorazioni degli eccidi come quello di Pettori, inghiotte microfono e altoparlanti un giorno preciso all’anno il 25 aprile, ma va in pompa magna alle celebrazioni della Folgore, ogni o invia un semplice “soldatino di piombo” che, giunto da poco nell’area di influenza del buco nero, si è subito adeguato al “tutti i morti sono uguali” o “qua a puliamo il mondo ci sono tanti bambini”, ma eppure si dimentica che c’erano anche i ragazzi richiedenti asilo della Tinaia, ed erano anche neri, doveva riconoscerli subito, invece…
Si ricorda di Lepanto ma si dimentica dei “conquistadores” con le croci in mano o dei “puritani” che hanno sterminato i nativi americani, dei bambini aborigeni australiani sottratti ai legittimi familiari nel nome di una “rieducazione cristiana”. Tutte le fedi (come le ideologie) hanno il loro “buco nero” dove tutto si inghiotte e dove, ogni tanto, qualcosa riemerge alla memoria, ma solo quella parte che più aggrada.
Un buco nero dove la realtà temporale si modifica, indietreggia, in bilico tra medioevo, ventennio novecentesco e nessun ritorno al futuro.