Il buio oltre le reti: il Movimento No base chiede trasparenza sul progetto della nuova base militare
Chiesta la pubblicazione dei documenti sul progetto di San Piero a Grado e Pontedera. La denuncia: "Opacità e mancanza di informazioni ufficiali"
Prosegue il dibattito sulla nuova base militare prevista a San Piero a Grado e Pontedera.
Mentre le Istituzioni parlano di una fase ancora preliminare, il Movimento No Base, insieme a numerose realtà associative, accusa il Governo di mancata trasparenza e chiede la diffusione dei documenti relativi al progetto: dal piano economico al cronoprogramma dei lavori.
La campagna “Il buio oltre la rete” punta a fare chiarezza su un’opera da centinaia di milioni di euro che, secondo i promotori, avrà un forte impatto sul territorio e sulla vita delle comunità locali.
Riporta la nota del Movimento No Base.
Di fronte alle domande della cittadinanza, la risposta delle istituzioni rimane sempre la stessa: il progetto della nuova base militare a San Piero e Pontedera è ancora in una fase preliminare, senza dettagli definitivi, senza cantieri avviati. Una versione che contrasta con ciò che accade sul terreno e con quanto si intravede oltre le reti metalliche.
È qui che inizia il buio oltre la rete: una condizione di opacità e di silenzio istituzionale che dura ormai da anni. Da quando è stato avviato il progetto della Base, il Governo e le autorità competenti hanno sistematicamente negato o eluso la pubblicazione di documenti fondamentali: piani finanziari, cronoprogrammi, relazioni del commissario straordinario, studi tecnici e accordi operativi. Documenti che sappiamo esistere e che riguardano direttamente la trasformazione del territorio e pretendiamo siano resi pubblici.
La campagna “Il buio oltre la rete” è promossa dal Movimento No Base e sostenuta da Altreconomia, Osservatorio contro la militarizzazione delle Scuole e delle Università, Libera Pisa e Legambiente Pisa. Questa campagna nasce dalla volontà del movimento di portare alla luce atti e informazioni finora tenuti lontani dalla conoscenza pubblica. Il primo passo è stata l’inoltro di una richiesta di accesso civico generalizzato al Governo e al Ministero della Difesa, per ottenere la documentazione relativa alla nuova base: dalla nota del Ministero delle Infrastrutture del 2022 in cui si nomina il commissario straordinario per la realizzazione dell’opera alle relazioni annuali del commissario è tenuto a redigere, dal cronoprogramma dei lavori al piano economico da 520 milioni di euro, fino allo studio di prefattibilità tecnica e a tutti gli atti che definiscono la natura e lo stato di avanzamento dell’opera.
I cittadini hanno il diritto di sapere come e perché si trasformano i loro spazi, con quali risorse pubbliche e con quali impatti ambientali e sociali. La base non è un semplice insediamento, ma un luogo pensato per ospitare reparti militari delle forze speciali come GIS e Tuscania, parte di un progetto più ampio di riarmo e potenziamento militare del Paese.
Pretendere trasparenza e l'accesso ai documenti significa anche prendere posizione contro la deriva del riarmo e rivendicare un altro modello per la vita dei territori, fatto di partecipazione, diritti e responsabilità pubblica e non di segretezza e decisioni prese dietro le quinte.
Il movimento invita inoltre i sindaci dei comuni, consiglieri comunali e regionali che si sono espressi contro la base a fare propria la domanda di trasparenza e richiedere gli atti, attraverso i propri canali istituzionali. Oggi chiediamo esplicitamente anche a Bani, presidente del parco naturale dove sorgerà la base e quindi il primo portatore di interesse, ad unirsi in questa richiesta ufficiale di tutta la documentazione.
È il momento di fare luce su quei progetti che per troppo tempo sono stati al buio, nei cassetti di chi lavora alla costruzione dell’hub militare toscano. È tempo che tuttǝ lǝ cittandinǝ decidano sul futuro del proprio territorio.
Movimento No Base


