Il caso Bibolotti approda al Senato
Sarà il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a dare una risposta su quanto sta subendo l'vvocatessa Cristina Bibolotti, perseguitata da un molestatore seriale che prende il nome di Massimo Maccari. E' obbligato a farlo a seguito di un interrogazione parlamentare presentata dalla Senatrice Emma Bonino.
L'ultimo episodio risale a pochi giorni fa, quando con un atto violento ha squarciato le gomme, rovesciato fiorere e imbrattato l'auto di una persona vicina alla Bibolotti
Localmente il silenzio quasi assoluto da parte degli esponenti della Giunta cascinese e in particolare da parte della Sindaca Susanna Ceccardi che ha nella Bibolotti una avversaria politica che alle ultime elezione politiche si era candidata nella lista +Europa - Bonino.
Maccari dice di agire in nome della Ceccardi che Cristina Bibolotti la deve smettere di criticare la Sindaca cascinese.
E' stata un'escalation continua: appostamenti sotto casa, messaggi sul cellulare ad ogni ora del giorno, minacce non tanto velate.
Denunce su denunce non hanno portato a nulla, ancora nessun provvedimento da parte della magistratura è stato preso nei confronti del persecutore.
Abbiamo già detto, da queste colonne, che sarebbe giunto il momento di fermarlo prima che accada l'irreparabile.
La Senatrice Emma Bonino ha quindi portato il caso in Parlamento con una interrogazione presentata lo scorso 9 ottobre che riportiamo completamente. Cosa risponderà il Minstro dell'Interno?
BONINO - Al Ministro dell'interno. -
Premesso che, a quanto risulta all'interrogante:
l'avvocato Cristina Bibolotti, militante di "+Europa" e candidata alle elezioni politiche del 4 marzo 2018 nel collegio senatoriale di Pisa, è stata recentemente fatta oggetto di un ennesimo atto intimidatorio, che si inserisce in una lunga serie di minacce e avvertimenti per il suo impegno politico e, in particolare, per la sua opposizione al sindaco di Cascina, Susanna Ceccardi;
gli atti compiuti ai danni della Bibolotti, dei suoi familiari e dei suoi conoscenti, in un crescendo di violenze prima verbali e poi anche materiali, fino ad atti di vero e proprio vandalismo, documentati nelle querele presentate dalle vittime, sono sempre stati rivendicati dall'autore come ritorsioni verso le posizioni politiche della Bibolotti;
l'autore di questi atti si è prima "firmato" con profili manifestamente falsi ("SalviniMeloni", "Viola Viola", "Alexander Bond") fino a qualificarsi con quello di "Massimo Maccari";
non è noto all'interrogante se a Massimo Maccari (che nei post su "Facebook" ha dichiarato anche il luogo e la data di nascita) corrisponda un'identità reale o un profilo falso; nondimeno dal luglio 2017 gli atti persecutori sono proseguiti pressoché ininterrottamente con telefonate, messaggi sms o social fino ad oggi, con una particolare intensità nel periodo della gravidanza e in quello immediatamente successivo al parto della Bibolotti (un sinistro messaggio intimidatorio, diffuso su "Facebook", ha avuto anche ad oggetto il figlio neonato);
l'ultimo episodio è del 30 settembre, quando uno sconosciuto ha compiuto atti vandalici sui beni (vasi e fioriere) e sull'auto di una congiunta della Bibolotti, rivendicando la ritorsione con la seguente scritta sulla fiancata dell'automobile danneggiata: "paga tutto la Bibolotti";
successivamente all'episodio, sul profilo "Facebook" di Massimo Maccari è comparso il seguente messaggio: "Noi avevamo avvisato con tutta la nostra buona volontà per riuscire a convincere l'avvocato Bibolotti a smettere con il suo Hobbies preferito (Stuzzicare Susanna), ma se la Bibolotti ha difficoltà a capire… (...). A questo punto aggiorniamo il risultato in tempo reale (1 - 0), dopodiché aspettiamo notizie dell'Avvocato Bibolotti per sapere se preferisce il 2-0 oppure facciamo basta così??? (...)";
il sindaco Ceccardi, malgrado le numerose richieste, non ha mai denunciato o condannato pubblicamente gli atti descritti in premessa,
si chiede di sapere, nelle more del procedimento giudiziario avviato a seguito delle denunce presentate, quali misure il Ministro in indirizzo ritenga che vadano adottate a tutela della sicurezza e dell'incolumità di Cristina Bibolotti, dei suoi familiari e dei suoi conoscenti, ormai minacciate in forma manifestamente violenta.