Il Comitato per l'Ansa dell'Arno annuncia battaglia
Dopo l'incontro con il vicesindaco di Cascina Michele Parrini (vedi foto allegata), Il Comitato per l'Ansa dell'Arno, per nulla contento della situazione attraversata a Badia, Pettori, San Sisto, Musigliano e Ripoli, annuncia battaglia.
Circa ottanta cittadini hanno preso parte all'incontro pubblico di ieri sera, che ha evidenziato (come scrivono dal Comitato) "la difficoltà di gestione di un Comune ampio come quello di Cascina".
Tanti i punti all'ordine del giorno, il "nulla di fatto" circa la viabilità, "nessun cambiamento" per ciò che concerne la zona di golena (discarica, recupero cava), la richiesta di revisione del regolamento sui passi carrabili, l'attesa inevasa per uno studio sulla situazione dei parcheggi, problemi vari circa la scuola e il servizio pedibus, i dubbi sull'installazione di nuove antenne, nessuna risposta sulla costruzione o meno del museo di Ripoli, la situazione circa i canoni demaniali (passaggio su fosso tombato).
Dal Comunicato per l'Ansa dell'Arno, è stato inviato quindi un ultimatum all'amministrazione, attesa, a partire dal prossimo 28 marzo, sulle scelte di gestione e di rilancio dell'area. Per ora, dicono riferendosi all'amministrazione Ceccardi, abbiamo atteso che si organizzasse:
"L'impressione generale che abbiamo avuto - dicono dal Comitato - è quella di un comune difficile da gestire per la sua ampiezza, come anche in passato. Fino ad oggi abbiamo dato tempo alla nuova amministrazione di "organizzarsi" e abbiamo "giustificato" le loro scelte perché prese su bilanci approvati da vecchia amministrazione".
E di seguito, il Comitato per l'Ansa dell'Arno pone un termine, il 28 marzo prossimo e rilancia sullo studio generale della viabilità.
"A partire dal 28 marzo - concludono dal Comitato - ogni scelta di bilancio ci farà capire se l'intenzione è quella di intervenire strutturalmente nella nostra zona o meno, e al momento ci pare di no. Aspettiamo come promesso, e aspettiamo ancora, uno studio generale sulla viabilità per poter programmare uno sviluppo che ci consenta di tornare a vivere serenamente queste strade come la zona merita, ma dovremo aspettare almeno il 2018".