Il Coordinamento dei comitati cittadini bocciano i nuovi CTP
Valutazione negativa sulle proposte di modifica statutaria e sul nuovo regolamento di partecipazione che vanno in Consiglio Comunale
Dopo l’approvazione in Commissione, martedì 16 novembre è in votazione in Consiglio comunale la proposta di modifica dello Statuto comunale di Pisa che contiene gli articoli in tema di nuovi organismi di partecipazione, il Coordinamento dei Comitati cittadini esprime un forte senso di delusione nel prendere atto che l’Amministrazione comunale ha completamente ignorato le istanze elaborate dal Coordinamento con spirito costruttivo e con un forte senso di responsabilità.
«L’Amministrazione, spiega il comitato in una nota stampa, ha portato avanti in modo pervicace e assolutistico il proprio progetto, squalificando così le poche occasioni di confronto rese possibili: un solo incontro con il Vicesindaco Bonsangue e un’audizione, su richiesta dei Comitati, nella Quarta Commissione consiliare. Una delusione nel metodo, quindi, che si affianca alla valutazione negativa nel merito. In un contesto cittadino in cui le esigenze di partecipazione attiva e di democrazia diretta aumentano in modo significativo, anche per favorire il superamento dei conflitti sociali esistenti, l’Amministrazione ha disegnato un modello che sostanzialmente ricalca i vecchi CTP, peraltro contraddicendo le promesse elettorali che andavano verso il superamento degli stessi. Il Coordinamento dei Comitati cittadini considera, quindi, inadeguati sia il testo delle modifiche statutarie che quello del nuovo Regolamento per l’istituzione e il funzionamento degli Organismi rappresentativi del territorio, presentato “in bozza” nella Quarta Commissione consiliare».
«È stata sostanzialmente tradita la promessa elettorale del Sindaco Conti sull’assoluta inutilità di organi costituiti da membri nominati dalle forze politiche e che non rappresentano la popolazione, valorizzando invece la partecipazione diretta della popolazione dei quartieri in organismi consultivi, eliminando i meccanismidi cooptazione e ridando la facoltà di scelta ai cittadini, prosegue il Coordinamento dei comitati. Le proposte della Giunta sui nuovi “Organismi di reale partecipazione” prevedono una drastica modifica dello Statuto del Comune di Pisa con l’abrogazione di tutte le parti riguardanti i vecchi CTP, sostituiti da una formula generica che non specifica chiaramente le loro funzioni consultive e propositive e di promozione di cittadinanza attiva nel territorio. Inoltre si dà solo la facoltà e non l’obbligo della loro costituzione e i cittadini non vengono mai citati come soggetti della democrazia diretta.Nello schema di Regolamento, poi, i nuovi organismi risultano istituiti attraverso un sistema di lottizzazione politica (come nel passato) con una esigua quanto strumentalmente frastagliata previsione di inclusione minoritaria dei comitati di quartiere, insieme ad una pletora di associazioni di tutte le specie, fino a quelle di categorie tecnico-professionali, tra cui gli Ordini professionali, che non sono per loro natura rappresentative della popolazione residente.
«Una grave criticità riguarda quindi la composizione, è una delle accuse, in ciascun organismo di partecipazione dieci sono delegati di partito e solo tre sono espressione dei cittadini, anch’essi non eletti ma soggetti ad una scelta discrezionale tra i membri designati. Questi organismi però non sono mini-consigli in contraddizione con il Consiglio comunale in base a presupposti partitici e ideologici, ma agiscono in forma di collaborazione al governo della cosa pubblica, intesa come bene comune. Il numero degli organismi, poi, è stato ridotto da sei a quattro creando una sproporzione numerica eccessiva oltre a rappresentare interessi eterogenei e a determinare rischi di ingovernabilità. Dubbi esistono anche sulle modalità di funzionamento e sulle competenze dei nuovi organismi. Deve essere chiaro che, conclude il coordinamento dei comitati dei cittadini, senza modifiche sostanziali, come è già avvenuto per lo Statuto, i Comitati cittadini valuteranno se dare il proprio contributo, per quello che sarà possibile, all’interno di queste nuove entità, ma con la consapevolezza che sono profondamente diverse rispetto a quanto i cittadini chiedono e si aspettavano dagli impegni elettorali presi.