Il Covid mette in crisi la RA Campostrini di Vicopisano: senza autorizzazioni per i non autosufficienti

Cronaca
Vicopisano
Lunedì, 10 Maggio 2021

L'istituto non era idoneo e in piena emergenza sanitaria è stato "commissariato" dall'Usl nord ovest che ha disposto il trasferimento coatto dei pazienti non autosufficienti in altre RSA accreditate

Nell’ultimo anno, in piena pandemia da Coronavirus, intorno all’Istituto Campostrini di Vicopisano sono sorte diverse problematiche, perlopiù legate alla natura stessa dell’istituto: idoneo ad accogliere solo persone autosufficienti poiché privo di qualsiasi autorizzazione da struttura socio-sanitaria, ma da anni – come denunciato a più riprese dalla Cgil – abituato ad ospitare anziani non autosufficienti. Con conseguenti difficoltà per il personale impiegato (sottodimensionato rispetto alle mansioni richieste di assistenza alle persone e in mancanza di una vera direzione sanitaria), e soprattutto, grave rischio per la salute degli ospiti (non curati in una struttura idonea).

La Ra Campostrini di Vicopisano, a breve, su sollecitazione dei sindacati e della Usl nord ovest, potrebbe diventare a tutti gli effetti una Rsa (Residenza sociale assistita), una struttura accreditata ad ospitare persone non autosufficienti. Le pratiche per variare il proprio statuto sono state presentate a Vicopisano, ed ora, starà all’assemblea dei soci della Sds pisana dare o meno parere favorevole alla richiesta.

Sui problemi organizzativi e di organico della Campostrini, però, anche a seguito di ripetute richieste di confronto con la Cooperativa Salus di Verona che la gestisce, nessun vero passo in avanti è stato mai possibile, data la chiusura al confronto del gestore e della proprietà.

A fine giugno 2020, terminata la prima ondata pandemica da Covid-19 e con il progressivo aumento di ospiti non autosufficienti presenti in struttura, i sindacati informavano ufficialmente l’amministrazione comunale di Vicopisano della situazione vissuta dall’Istituto Campostrini. Con la segnalazione di criticità relative alla carenza di personale (e quindi, per i dipendenti, turni di lavoro sempre più difficili da sostenere) e riflessi preoccupanti sulla qualità del servizio erogato e sulla sicurezza dei dipendenti e degli anziani ospitati.

Pochi giorni dopo la Cgil segnalò le criticità dell’Istituto Campostrini anche al servizio di prevenzione e igiene pubblica dell’Asl nord ovest con un esposto.

Arriviamo così a novembre 2020, quando con l’arrivo della seconda ondata pandemica da Coronavirus, purtroppo, molti degli ospiti della struttura (in totale erano circa 35 ndr) e tutti gli operatori sanitari, furono contagiati dal virus. La situazione andò in breve tempo “fuori controllo” – come spiega la Cgil – e ci fu un “numero significativo di decessi”. A seguito di ordinanza del sindaco di Vicopisano, quindi, l’Istituto Campostrini fu “commissariato” dall’Usl nord ovest.

Scrive l’Asl nord ovest: “A seguito di apposita ordinanza del sindaco di Vicopisano, l'Azienda USL Toscana nord ovest ha preso in carico, dallo scorso 7 dicembre, i soggetti non autosufficienti positivi al Covid ospitati all’interno della casa di riposo, supportando l’assistenza infermieristica e Oss della struttura con proprio personale, allo scopo sia di dare opportuna assistenza agli ospiti presenti, sia per valutare le più opportune soluzioni per gli stessi”.

Quella posta in essere dall’Asl nord ovest a Vicopisano era compresa nei protocolli di sicurezza sviluppati per contrastare la diffusione del contagio. “Si tratta di una azione – prosegue la nota - che l'Azienda ha svolto ogni qual volta si è reso necessario contrastare il contagio da Covid 19 all'interno delle strutture residenziali, monitorando, aiutando e supportando nella gestione dei pazienti positivi, anche allestendo, all'interno della struttura, setting assistenziali separati e percorsi differenziati tra ospiti positivi al Covid e ospiti negativi”.

L’intervento dell’Usl nord ovest, necessario per fronteggiare l’emergenza pandemica, però, rese evidenti le carenze dell’Istituto Campostrini, non idoneo ad ospitare anziani non autosufficienti e per questo motivo, richiamato ad avviare le procedure per l’accreditamento in regione come Rsa.

L'Azienda USL Toscana nord ovest – continua la nota - attraverso la propria Commissione multidisciplinare di vigilanza e controllo, avendo accertato e segnalato che, pur non essendo una struttura socio-sanitaria, la stessa ospitava persone non autosufficienti positive al virus, ha richiesto alla struttura di avviare le procedure per il proprio accreditamento come Rsa e di effettuare i relativi adeguamenti strutturali, funzionali e organizzativi necessari al fine di poter continuare ad ospitare persone non autosufficienti”.

Da queste criticità, anche la decisione di trasferire gli anziani non autosufficienti in altre Rsa accreditate. Operazione avviata solo ad inizio 2021 e ancora in via di completamento: “A tal fine – conclude la nota Asl nord ovest - in base a quanto ci ha comunicato la struttura, gli ospiti non autosufficienti sono in via di trasferimento in altre Rsa, dietro consenso degli stessi pazienti, delle famiglie o dei relativi tutori, dove gli stessi saranno seguiti in coerenza con i rispettivi percorsi assistenziali personali”.

In ultima analisi riportiamo una nota della Cgil, che sottolinea. “Recentemente abbiamo avuto notizia che la commissione di vigilanza ASL, abbia confermato che il Campostrini può accogliere solo ospiti autosufficienti e ha quindi disposto il trasferimento degli ultimi ospiti non autosufficienti, in altre RSA della provincia. Il Campostrini si è svuotato, rimanendo con pochissimi ospiti autosufficienti. Ora dobbiamo capire, se ci saranno ripercussioni sugli occupati a tempo indeterminato. L'auspicio è che il Campostrini provveda in tempi brevi ad effettuare gli interventi strutturali necessari per poter avere l'accreditamento come RSA e tornare quindi ad essere a pieno regime un servizio qualificato a disposizione del territorio, oltre ad un importante bacino occupazionale”.

carlo.palotti