Il G8 di Genova raccontato in un libro e portato in scena

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PISA e Provincia
Mercoledì, 15 Settembre 2021

Giovedì 16 settembre alle ore 17.00 presso la terrazza della Stazione Leopolda di Pisa avrà luogo la presentazione del libro "La rivoluzione non è che un sentimento. Venti interviste a vent'anni dal G8 di Genova" a cura del collettivo di ricerca Archivi della Resistenza per edizioni ETS

A presentare il libro sarà Adriano Prosperi, professore emerito presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, mentre a coordinare l'evento sarà Giuseppe Lo Castro, docente presso l'Università della Calabria. Per l'occasione saranno presenti alcuni dei curatori del volume per Archivi della Resistenza e due dei venti intervistati, Ciccio Auletta e Michelangelo Ricci. Due biografie molto diverse, quella di un militante politico ora consigliere comunale e quella di un regista teatrale, ma che trovano a Genova un punto di incontro concreto e straordinario. 
 
Quella di Michelangelo Ricci, regista dello spettacolo teatrale "Venti da Genova" che andrà in scena al Giardino Scotto (in caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso il Teatro Nuovo di Pisa) subito dopo la presentazione del libro, è la storia di un regista e di un gruppo di videoperatori durante le manifestazioni del luglio 2001, di riprese inedite e di una fuga per metterle al sicuro. Come si legge nel libro: «La notizia che era successo qualcosa era già partita prima, perché c’era già stata una falsa notizia, cioè i morti, le notizie sui morti erano continue. Quando mi arriva questa telefonata mi dice: «Guarda, è successa una cosa... è successo». E io dico: «Sì, ma come?» e lui: «Ce l’abbiamo noi», come dire, abbiamo ripreso la scena. Noi, ovviamente, parlavamo un linguaggio un po’ crudo in quel momento drammatico, ma quando realizzo che ce l’abbiamo noi, gli dico subito: «Sparite, io aspetto qui». Do qualche coordinata e da lì comincia una fuga che è durata due giorni, tre giorni e che poi dura ancora adesso, per certi aspetti. Perché avere quel materiale era assolutamente difficile, ecco. Fino ad arrivare a scegliere di darlo gratuitamente a Rai Tre, con un documento del legale della Rai, che l’avrebbe dovuto passare senza tagli e senza omissioni. Loro hanno firmato, noi avevamo la possibilità di venderlo a cifre importantissime, oltretutto era anche il nostro lavoro, quindi non avrebbe... ma noi eravamo anche indipendenti, in questo senso, per contratto, in quel momento veramente non mi sentivo un professionista, ecco, mi sentivo un compagno.»
 
Quella di Ciccio Auletta, all'epoca studente universitario, è invece una storia che ci fa entrare nel vivo della vita politica pisana, di come Genova sia stata discussa e vissuta dal movimento studentesco della città e di quale siano state le eredità di quell'evento negli anni successivi. «Il percorso con cui siamo arrivati a Genova è stato un lavoro profondo che mirava a imporre, sul piano territoriale, quella agenda di discussione che, già nazionalmente e internazionalmente, metteva al centro la critica alla globalizzazione. Questa è stata la grandissima scommessa che poi ha consentito, il 18 mattina, di far prendere i treni a centinaia di persone. Fu una partenza emozionante, perché andò oltre ogni nostra prospettiva possibile e perché raccoglievamo il frutto di un lunghissimo lavoro. [...]La sensazione di fondo è quella della claustrofobia, cioè la claustrofobia è uno degli elementi caratterizzanti quei giorni, un senso di oppressione ovunque. Questa massicciata dalla stazione che è un muro che ti schianta, da cui non ti puoi muovere e poi una situazione di grandissima confusione in cui cerchi subito di capire dove sono i tuoi compagni, quelli più avanti, che cosa succede, come sta andando ed è un caos, un caos assoluto [...]. Io sono convinto che Genova è stato per noi, in quel momento, il laboratorio del futuro: l’aver messo insieme competenze, capacità, progettualità, professionalità e stimoli diversi rappresentava una minaccia per il potere.
 
 
Sono venti le interviste - a Vittorio Agnoletto, Checchino Antonini, Ciccio Auletta, Monica Battifora, Norma Bertullacelli, Valeria Bruschi, Francesco Caruso, Luca Casarini, Mauro Degl’Innocenti, Monica Di Sisto, Haidi Gaggio Giuliani, Monica Lanfranco, Alessio Lega, Maurizio Maggiani, Luisa Morgantini, suor Patrizia Pasini, Michelangelo Ricci, Fabio Sommovigo, Valérie Vie, Niccolò Villiger - che il gruppo di ricerca ha utilizzato e attraverso le quali raccontare la cronaca di quei giorni, le istanze politiche, le violenze di piazza, la repressione contro il movimento e la lunga ed estenuante ricerca di giustizia. Si vuole, soprattutto, provare a capire le ragioni ideali, l’entusiasmo e le storie di vita che portarono a manifestare una moltitudine di uomini e donne, di diverse generazioni e provenienze, accomunati dalla convinzione che «un altro mondo è possibile». Venti testimoni che sono anche rappresentativi delle diverse tipologie di manifestante e delle culture politiche in campo: portavoce e militanti di base, giornalisti e scrittori, mediattivisti e video-operatori, legali e infermieri, studenti e giovani dei centri sociali, processati e religiosi, vittime dei pestaggi e delle torture. Questo lavoro vuole essere sia un atto di denuncia nei confronti di quanto accaduto, sia un libro di progetto, rivolto al futuro e alle nuove generazioni, perché tra le righe di questi racconti si può leggere la storia sentimentale e politica dei nostri ultimi vent’anni. Occorre comprendere quello che siamo stati (riscoprire le idealità e interrogarci sugli errori), se vogliamo tornare a pensare quello che potremmo essere domani, perché, al netto di tutti i bilanci, «la rivoluzione non è che un sentimento».
 
Dopo la presentazione, alle ore 21.15 presso il Giardino Scotto, andrà in scena lo spettacolo teatrale “Venti da Genova”, uno spettacolo musicale civile, che spazia dalla poetica rivoluzionaria alla testimonianza dei fatti e dei sentimenti che attraversarono le strade e le piazze di Genova vent’anni fa, nei giorni del G8, della protesta, della repressione. Sulla scena molte voci – cantando, rivendicando, raccontando, ridendo, soffrendo -si alternano fra canzoni di lotta, testimonianze e poesie. Le testimonianze sono riprese dal libro “La rivoluzione non è che un sentimento. Venti interviste a vent'anni dal G8 di Genova” e danno corpo alla parte documentaria dello spettacolo, alternandosi ai testi ed alle canzoni originali di Alessio Lega, Michelangelo Ricci, Davide Giromini ed alle poesie di Federico Garcìa Lorca, Jacques Prévert, Wystan Hugh Auden. Lo spettacolo utilizza ogni mezzo espressivo per ridare vita alla battaglia di Genova, fatto epocale per la storia del nostro paese che ancora condiziona la nostra vita civile pesando sulle generazioni.
 
BIGLIETTERIA
- all'ingresso del giardino scotto dalle 20.30
- al botteghino del teatro nuovo ogni martedì dalle 15.00 alle 18.00, a partire dal 24 agosto
- su internet tramite ciaotickets su www.ciaotickets.com/location/giardino-scotto-pisa
 

redazione.cascinanotizie