Il green pass mette a rischio le fiere all'aperto

Economia
PISA e Provincia
Lunedì, 9 Agosto 2021

E' quanto denuncia Confesercenti Toscana Nord, le fiere sono l'unico evento all'aperto che necessità del controllo green pass. Molti Comuni stanno pensando di annullare gli appuntamenti

“Il green pass mette a rischio le fiere e le sagre: molti Comuni, preoccupati dalla difficoltà legate ai controlli sui certificati vaccinali, sono pronti ad annullarle nonostante non ci sia alcuni divieto a loro svolgimento. Siamo pronti a ricorrere anche al Tar nei confronti di quelle amministrazioni che sceglieranno la strada della cancellazione per non essere in grado di organizzare le fiere con le nuove normative”. A lanciare l’allarme è Anva, la confederazione del commercio su aree pubbliche di Confesercenti Toscana Nord, con il suo presidente Roberto Luppichini ed i responsabili settore fiere di Pisa e Lucca Marco Marinai e Leonetto Pierotti.

“Le fiere – spiegano - sono le uniche attività all’aperto ad essere state sottoposte all’obbligo di green pass. Un obbligo che si sta già configurando come l’ennesimo duro colpo per il nostro settore: avevamo già denunciato l’impossibilità di condurre controlli durante questi eventi, che spesso si svolgono nei centri cittadini tra i palazzi dei residenti. Adesso se ne sono accorti anche i Comuni: molti hanno rinunciato ad organizzarle, o peggio ancora sono pronti ad annullarle, proprio per le difficoltà legate ai controlli. Nei luoghi all’aperto, dove ci sono molteplici accessi, è estremamente complesso effettuare questo tipo di verifiche. Inoltre, riteniamo che il decreto non faccia chiarezza su a chi spetti la responsabilità dei controlli. Comprendendo le difficoltà degli amministratori comunali – incalzano i dirigenti Anva Toscana Nord – non bisogna però dimenticare che non adesso non ci sono norme che impediscono lo svolgimento delle fiere come nei precedenti decreti governativi. Esiste solo l’obbligo di green pass. Questo vuol dire che spetta ai Comuni, in qualità di organizzatori, predisporre tutti gli strumenti per lo svolgimento. In caso contrario siamo pronti alle vie legali per chiedere i giusti risarcimenti”.  Anva che comunque si sta muovendo a livello nazionale per ottenere un chiarimento dal governo “nel senso di parificare , come giusto che sia, le fiere ai mercati per i quali non esiste obbligo di certificazione – concludono Luppichini, Marinai e Pierotti -. Auspicavamo che il periodo estivo potesse rappresentare un momento di ripresa del comparto. In questo modo stiamo vedendo sfumare pure questa speranza. Questo anno e mezzo di pandemia ha messo a dura prova le 200mila imprese del settore: ogni giorno di inattività ha fatto sparire 27 milioni di euro di fatturato. Molti ambulanti hanno scelto di cessare l’attività: stiamo parlando di intere famiglie che non hanno più un lavoro. Confidavamo in questi eventi per dare slancio alla ripartenza: la loro cancellazione porterà ulteriori danni economici non solo al nostro settore, ma anche alle realtà territoriali. Per questo non ci arrendiamo”.
 

redazione.cascinanotizie