Il gruppo "Lenzuolata Cascinese" interviene sulla cittadinanza onoraria a Liliana Segre
Il gruppo di cittadini e cittadine che fanno riferimento a "Lenzuolata Cascinese" scrivono in merito al rinvio del conferimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre da parte del Comune di Cascina. Pubblichiamo il comunicato stampa giunto in redazione
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Quattro cifre incise sul braccio per cancellare l’identità, ogni traccia di umanità.
Liliana Segre all’età di 13 anni diventa un numero. In quanto EBREA viene deportata nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau e costretta ai lavori forzarti fino alla liberazione, avvenuta nel 1945. Per caso sfugge alla morte. Unica superstite della sua famiglia, Liliana diventerà testimone delle atrocità nazi-fasciste avvenute nei campi di STERMINIO, dove trovarono la morte oltre 3 milioni di ebrei (circa 6 milioni se si considerano anche quelli assassinati nei ghetti).
Qualche settimana fa, Liliana Segre ha presentato in Senato la “Commissione straordinaria per combattere razzismo, antisemitismo e ogni forma di istigazione all'odio”, approvata con 151 sì, 98 astensioni e nessun no. Il centrodestra compatto non l'ha votata. Non ci stupisce dunque l’esito del Consiglio Comunale di ieri: la mozione presentata dal PD, con la quale si proponeva di assegnare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, è stata stravolta dagli emendamenti di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno cercato di svilire la forza simbolica di questo gesto, imponendo come condizione dell’approvazione l’obbligo di mettere sullo stesso piano fascismo e comunismo, quindi l’obbligo di riconoscere – contestualmente – anche a Claudio Bronzin, sopravvissuto alle persecuzioni titine, la nostra cittadinanza onoraria.
Riteniamo giusto condannare ogni forma di violenza, da chiunque essa provenga, ma non è questo il punto della discussione. Quello nazi-fascista rimane il più sanguinoso, teorizzato e pianificato GENOCIDIO della storia dell’umanità, che tocca nel profondo la memoria della nostra stessa comunità. I “Sentieri della Libertà” si snodano a Cascina attraverso i luoghi in cui vennero uccisi gli antifascisti cascinesi, come Comasco Comaschi, e proseguono attraverso quei siti in cui i soldati nazisti perpetrarono numerose stragi civili. La volontà di dare a Liliana Segre un riconoscimento nasce con l’intento principale di mostrare solidarietà ad una donna ancora oggi vittima di discriminazione, tenuta sotto scorta a causa delle numerose e quotidiane minacce che mettono in pericolo la sua vita. Ma la cittadinanza onoraria a Segre per noi va anche oltre: diventa gesto gentile che vorremmo far fiorire sulla ferita profonda dell’esperienza condivisa (da lei, dalla nostra terra e dai suoi abitanti) di vittime del regime di Hitler e Mussolini. La nostra Amministrazione ieri, invece di riconoscere tutto questo, ha sentito il dovere di andare lontano, di ricordarci il dittatore Jugoslavo comunista Tito pur di mettere a tacere il nostro bisogno di valorizzare la storia locale, il nostro desiderio di opporci all’oppressore.
Come cittadini e cittadine cascinesi invitiamo i Consiglieri di maggioranza alla riflessione e a rispettare il vissuto delle famiglie del territorio, evitando sterili provocazioni e nuove strumentalizzazioni su quanto accaduto nel nostro passato.