Il libro di Leonello Tarabella al Giardino de La Nunziatina
Giovedì 15 settembre, presso il Giardino de La Nunziatina sarà presentato il libro di Leonello Tarabella " La stella del Battistero"
Cinque domande a Leonello Tarabella sul suo libro edito dalla ETS di Pisa
La stella del Battistero
i monumenti parlano di per sé… perché ci sono
Come nasce questo libro? Tu dichiari di NON essere uno scrittore; sei un informatico che si è occupato (e tutt’ora ti occupi) di musica elettronica; e come ricercatore CNR hai scritto articoli e libri di carattere scientifico, ma mai racconti e/o romanzi. Eppure ora l’hai fatto.
Questo libro esiste perché ho avuto il privilegio di conoscere e frequentare Mons. Silvano Burgalassi (al quale il libro è dedicato), che verso la fine degli anni ’90 mi propose una ricerca sull’acustica del Battistero.
Stimolato da uno scritto di David Speiser (un matematico spesso ospite della Scuola Normale di Pisa), che riporta considerazioni sulle simmetrie dei monumenti della Piazza e ricorda i metodi per disegnare le figure geometriche con righello e compasso, osservai come la stella pentagona regolare costituisca la griglia di riferimento usata per la costruzione del Battistero. Questa mia osservazione, pubblicata anche sul Tirreno del 21 gennaio 2001, ottenne l’approvazione di storici dell’Arte come Alessandro Baldassari e Piero Pierotti.
Di recente, proprio con l’intento di dare corpo suggestivo ai risultati dell’indagine geometrica, ho pensato di scrivere il romanzo.
Nella 4a di copertina si legge che il libro è fatto da due parti che si rimandano l’una all’altra:
il romanzo e la parte tecnica. Cosa si intende per “rimandarsi l’una all’altra”?
Il romanzo propone un ipotetico percorso del pensiero “geometrico” di Deotisalvi, che parla attraverso le forme dei suoi monumenti (la Cappella di Sant’Agata, San Sepolcro e il Battistero) come momenti della sua evoluzione artistica. Voglio evidenziare che il sottotitolo “i monumenti parlano di per sé… perché ci sono” è una frase di Burgalassi che ho fatto mia perché ben spiega il senso del romanzo.
Sì, il libro consta di due parti, il romanzo e la parte tecnica: il romanzo (suggerito dai risultati della ricerca) è frutto di una visione onirica, di un sogno che immagina e tratteggia la personalità di Deotisalvi e racconta un viaggio a Gerusalemme e le fasi progettuali dei suoi monumenti, mentre la parte tecnica (alla quale nel romanzo si rimanda continuamente) illustra con il simbolismo della matematica ciò che il romanzo propone con il linguaggio della geometria.
Possiamo dire allora che questo è un romanzo storico?
No, questo non è un romanzo storico, non ho le competenze per farlo.
Qua e là ho inserito qualche riferimento all’epoca (la prima metà del XII secolo) in cui si svolge la vicenda.
Ma si tratta di passi mutuati dal libro di Pierotti e Benassi: “Deotisalvi, l’architetto pisano del secolo d’oro”.
E, come primo contributo storico, alla fine del romanzo lascio la parola proprio a Laura Benassi, la quale racconta con dovizia di particolari le vicende che hanno portato alla realizzazione del Battistero.
Le mie intenzioni erano altre: richiamare l’attenzione del lettore sulla geometria, “cenerentola” tra le materie delle nostre scuole elementari, che però ha un passato glorioso come unico strumento di progettazione di opere di architettura e ingegneria quali edifici, strade, acquedotti.
Il protagonista del romanzo è Deotisalvi. Chi era?
Non si sa! Si sa chi era Busketo, ma non Deotisalvi.
Mi si dice che forse era un frate, che forse veniva dall’oriente… Nient’altro.
Il prof. Pierotti descrive Deotisalvi come l’ingenuo artigiano costruttore di chiese che aspirava a essere promosso da Fabricator a Magister.
Ed è proprio per questo che mi sono sentito autorizzato ad immaginare (in un modo tutto mio) una personalità che mi ha “parlato” attraverso i suoi monumenti: un’anima semplice e profonda che sa parlare tanto con naviganti, locandiere e carovanieri, quanto con i notabili della sua città.
E che si innamora, anche.
Ma veniamo alla parte tecnica che è un po’ ostica per chi non è avvezzo al linguaggio matematico…
…che ho inserito per completezza; perché in realtà la parte “tecnica” contiene anche vari contributi di altre persone che sono alla fin fine saggi storici e filosofici.
Tra questi, quello conclusivo (in posizione d’onore) è la trascrizione di un intervento di Burgalassi ad una delle nostre conferenze, che comincia proprio con la frase del sottotitolo del libro: è la testimonianza profondamente religiosa del sacerdote, dell’accademico, dello studioso di grande cultura.