Il Liceo Dini prende posizione per Gaza
Questo il documento approvato dal Collegio dei Docenti
Nel corso della seduta del 6 giugno 2025, il Collegio dei Docenti del Liceo Ulisse Dini di Pisa ha approvato un documento dedicato alla drammatica situazione in Palestina. Con questo testo, il corpo docente prende una posizione chiara e condivisa, rivolgendo un appello al rispetto del diritto internazionale e alla difesa dell’umanità. Questo , il documento integrale approvato dal Collegio del Docenti: «Il Collegio dei docenti del Liceo Scientifico U. Dini di Pisa sente l'urgenza di prendere parola sulla situazione a Gaza, perché non si può rimanere inerti davanti all'orrore di questi mesi.
Il dramma della popolazione palestinese non può lasciare indifferente il mondo della scuola. I numeri del massacro sono impressionanti: 54.000 morti, tra cui 15.000 bambine e bambini; 14.000 bambini orfani; 130.000 feriti; oltre un milione di minori con necessità di sostegno psico-sociale; un'intera popolazione rischia di morire di fame e di sete. Sono stati distrutti oltre 2.300 spazi educativi, tra edifici scolastici ed aule universitarie. Siamo di fronte a una catastrofe umanitaria di dimensioni inaudite, le cui ripercussioni dureranno per decenni.
Pensiamo che il mondo della scuola debba prendere posizione ed esprimere il proprio sdegno per il massacro della popolazione palestinese, facendo pressione sul governo per la fine dei bombardamenti su Gaza e degli attacchi agli aiuti umanitari. L'indignazione di per sé non basta. Occorrono azioni concrete: la cessazione della vendita di armi e di ogni collaborazione con lo Stato di Israele, e in particolare la revoca del memorandum di intesa sulla cooperazione nel settore militare. I bambini e le bambine palestinesi sono nostri alunni, sono nostri figli. E la scuola ha il preciso compito di occuparsi del presente. Il nostro istituto condanna quindi il genocidio che lo Stato di Israele sta commettendo contro i cittadini e le cittadine di Gaza e chiede la sua immediata interruzione, con il ripristino della libertà del popolo palestinese».