Il PD chiede le dimissioni di Gasperini che invoca "le armi contro lo Stato"
Desta indignazione un post dell'1 ottobre apparso sul profilo facebook di Lorenzo Gasperini, capo di gabinetto della Sindaca di Cascina Susanna Ceccardi.
Gasperini si era già "distinto" il 25 settembre scorso quando pubblicò un post in cui definiva Giuseppe Garibaldi, evidentemente colpevole di aver combattuto per l'Italia unita, "la bestia di Caprera, portava così a compimento l'opera: oggi e sempre infame!" Il riferimento era all'anniversario del giorno in cui "l'invasore piemontese ratificava, con atto del servo Gen. Cadorna, sempre parole e musica di Gasperini, la Giunta Comunale del Governo di Roma.
Questa volta invece, sottolinea il Partito Democratico, Gasperini se la prende direttamente con lo stato, quello stato che lui dovrebbe servire ogni mattina con il suo ruolo istituzionale. Il motivo è l'arresto avvenuto a Roma di Simone Di Stefano, vicepresidente di casapound e candidato Sindaco per la stessa formazione neofascista. Di Stefano è finito in manette per aver ostacolato lo sgombero di due famiglie che avevano occupato degli appartamenti in pieno centro storico a Roma.
"Il capo di gabinetto della sindaca di Cascina, scrivono dal Partito Democratico, intende scegliere la lotta armata contro uno “Stato ingiusto” e invoca l'illegalità. Riteniamo che se quella è la strada che intende percorrere, debba abbandonare l'incarico assunto nei mesi scorsi o che, in alternativa, sia la sindaca stessa a ritirare il mandato fiduciario accordatogli.
"Leggendo quel che Gasperini scrive il primo ottobre sulla pagina del proprio profilo Facebook, prosegue la nota del PD, nascono domande che indicano una risposta chiara ed evidente. Si può avere un incarico nelle istituzioni e invocare la “vendetta”? Si può rappresentare un ente locale e auspicare l'arrivo del “momento delle armi”? Si può essere la voce di un sindaco e definire l'Italia come uno “Stato ingiusto” in cui si deve stare nell'illegalità per stare nel giusto? Non ci sono altre letture possibili: con le proprie affermazioni Lorenzo Gasperini, capo di gabinetto di Susanna Ceccardi, delegittima il suo ruolo e, se vuole essere conseguente a quel che scrive, non può far altro che dimettersi".
"Come Partito Democratico di Cascina avanziamo una richiesta pubblica di risoluzione del contratto che lega Gasperini al Comune di Cascina. L'assoluta inopportunità di queste affermazioni rendono Gasperini del tutto inadatto all'incarico assunto. Se scritte in piena coscienza, concludono i Dem, le frasi di Gasperini dimostrano che sue idee sono incompatibili con l'incarico assunto, basato sul giuramento sulla Costituzione dello Stato Italiano pronunciato dalla sindaca Ceccardi all'atto dell'insediamento. Se fossero frutto di una leggerezza, denuncerebbero che è inadeguato a ricoprire un ruolo di responsabilità. In ogni caso, Gasperini non è più credibile come uomo delle istituzioni, e deve fare un passo indietro".