Il PD di Cascina e il tafazzismo della Ceccardi
Anche il partito Democratico di cascina interviene sulla vicenda della interruzione dei progetti SPRAR a Cascina deciso dalla Sindaca Ceccardi.
Ceccardi prende a modello Tafazzi
Cascina diventa irrilevante nelle politiche sui profughi
Tra la disumanità e il tafazzismo. Interrompendo il progetto SPRAR la sindaca di Cascina allontana 14 profughi ormai ben inseriti in progetti di integrazione ma apre le porte a ulteriori arrivi di richiedenti asilo appena arrivati in Italia.
Il progetto Sprar, ovvero il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, consiste nell’accompagnamento e nell’erogazione di servizi e sussidi per chi ha richiesto o ottenuto la protezione internazionale. Ceccardi va quindi a colpire proprio i soggetti che fuggono dalla guerra ma non limita in alcun modo l’arrivo di altri profughi,collocati nei Comuni direttamente dalla Prefettura. Nei primi quattro mesi e mezzi di attività amminsitrativa, il numero di questi ultimi è silenziosamente cresciuto. L’impossibilità di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale ha spinto la sindaca ad emettere un “foglio di via” proprio per chi è riconosciuto come profugo.
La presa di posizione della sindaca non è soltanto disumana e inutile, ma farà perdere a Cascina la possibilità futura di concordare gli arrivi gestiti in modo emergenziale. Il Ministero dell'Interno si è infatti impegnato con ANCI per escludere che nei Comuni aderenti allo SPRAR siano attivate altre forme di accoglienza non concertata sui territori, come accade ancora oggi. L’interruzione di questo progetto toglierà quindi la possibilità di concordare percorsi con altri enti e con la Prefettura, e porterà solo più confusione. La sindaca conferma di non avere visione di prospettiva.