Il PD pisano al fianco anche del “Comitato degli esercenti di minimarket”
Il PD pisano critica l'ordinanza anti alcol del Sindaco Conti discriminante nei confronti dei gestori ed imprenditori dei minimarket
In questi giorni, complice la nuova ordinanza anti-alcol del Sindaco Conti, è tornata a tener banco la discussione circa il fatto che i minimarket siano luoghi che minano il decoro della nostra città, che insidiano l’ordine pubblico e che penalizzano il commercio “legale” c.d. di prossimità o vicinato.
Il PD pisano ritiene che sia sicuramente necessaria una maggiore attenzione e regolamentazione nei confronti di queste, come di tutte le realtà commerciali, ma, allo stesso tempo, che non si debba fare di tutta l’erba un fascio ed essere al fianco degli oltre 80 impiegati nei circa 25 minimarket presenti in città. Tra le accuse più comuni vi è quella che i minimarket vendono prodotti alcoolici a tutte le ore e al di fuori dei limiti regolamentari.
I minimarket sono presenti in tutte le città europee, non sono un fenomeno sociale ed economico che interessa soltanto la nostra città. Sono un fenomeno in espansione perché rappresentano uno dei pochi modi con cui gli immigrati si rendono cittadini attivi e si procurano una fonte di reddito evitando di ricorrere alla delinquenza e mantenendo, così, il permesso di soggiorno in Italia.
“Questi esercizi svolgono un servizio per la comunità – sostiene il Responsabile Economia e Lavoro del PD pisano, Fabiano Martinelli - chi non ha comprato al volo il latte per la colazione o ha arrangiato una cena fuori orario grazie al minimarket dietro l'angolo o sotto casa?”.
L’amministrazione comunale ha il dovere - non solo nei confronti degli esercenti dei minimarket, ma di qualunque attività commerciale - di imporre il rispetto delle normative sul decoro urbano, nonché vigilare sulla filiera legale dei finanziamenti che consentono tali attività, così come sull'origine e sulla filiera dei prodotti ivi distribuiti e venduti; ha altrettanto l’onere di effettuare gli accertamenti utili per evitare forme di sfruttamento degli operatori che lavorano presso questi market, onde evitare anche forme di segregazione occupazionale e di sfruttamento del lavoro; ma è necessario anche che l’amministrazione comunale non si sottragga al confronto e si ponga in ascolto di questo comitato in un’ottica di partecipazione e condivisione.