Il Pd replica a Ceccardi su teatro e unioni civili

Politica
Cascina
Giovedì, 11 Agosto 2016

Le recenti critiche, anche feroci, alla passata gestione del teatro e le parole della Sindaca Ceccardi sulle unioni civili, hanno scatenato la prevedibile reazione del Partito Democratico. “I primi passi della nuova giunta e del nuovo consiglio di amministrazione della Citta del Teatro evidenziano una pericolosa ignoranza gestionale. Una linea operativa che punta più sull’autopromozione personale che al lavoro per la comunità cascinese”. Queste le parole dell’ex presidente del Cda Michelangelo Betti che sottolinea come la volontà di cambiare l’offerta del teatro integrandola con i classici come Goldoni, Shakespeare ed altri ancora comporterà necessariamente un aumento degli investimenti da parte del Comune. “Se penso a chi è diventato presidente, al suo repertorio, afferma Betti, capisco il perché si vuole una programmazione di quel tipo, ma il comune deve sapere che perderà i finanziamenti regionali che sono concessi a Cascina in quanto teatro di sperimentazione e non teatro classico”.

Il Bilancio del teatro ammonta ad oggi ad 1.600.000 euro, di cui solo 260.000 provengono dal Comune di Cascina, ben 600.000 euro, invece arrivano dalle attività e 720.000 euro dalla regione e dal ministero. Questi ultimi vengono erogati per l’attività di scuola e sperimentazione. Venendo meno questo requisito, anche i finanziamenti non verrebbero erogati. Appare quindi evidente, afferma Betti, che il voler cambiare il DNA del teatro non possa che comportare un considerevole aumento degli investimenti da parte dell’amministrazione comunale.

Riguardo ai conti del teatro Michelangelo Betti difende le scelte fatte durante la sua gestione: “Cinque anni fa trovammo un debito importante. Fra il 2014 ed il 2015 siamo intervenuti ed è arrivata la parità di bilancio. C’era però il debito pregresso e per questo decidemmo di accendere un mutuo da 600.000 euro, poi prosegue Betti, nel momento in cui decidemmo di migrare verso un'altra banca, grazie ai nostri buoni rapporti con l’istituto di credito, portammo il mutuo a 900.000 euro (con ulteriori 200.000 euro di fido), così facendo la banca ci ha permesso di abbattere gli interessi del 20% oltre a permetterci operazioni bancarie più vantaggiose”.

Dal Teatro, conclude Betti, passano oltre 40.000 persone, l’amministrazione dovrebbe rendersi conto che offende queste persone quando definisce scarna, povera e di parte l’offerta finora proposta.

Sulla volontà di fare obiezione di coscienza alla legge Cirinnà, è intervenuta la segretaria del PD Cristina Conti ed il capogruppo in consiglio comunale Lorenzo Ragaglia. “Siamo allucinati dalle dichiarazioni della Sindaca, attacca Conti. Il primo cittadino deve essere garante della legge, rispettarla e farla rispettare. Ha detto parole raccapriccianti nei confronti degli omosessuali. In questo modo passa un messaggio di odio e di astio che mette contro le persone. Già una volta il Prefetto ha dovuto riprendere la Sindaca sull’accoglienza dei profughi. Un Sindaco non può andare contro le leggi dello stato. Infine Conti annuncia per settembre una manifestazione pubblica sulla legge Cirinnà.

Dal punto di vista pratico Lorenzo Ragaglia offre la massima disponibilità di tutto il gruppo consiliare del Partito Democratico alle coppie che vorranno registrare la propria unione civile presso il Comune di Cascina. “L’obiezione di coscienza, afferma Ragaglia, è stata espressamente vietata da un emendamento presente nella legge. La Sindaca e la sua maggioranza non possono impedire le unioni civili. Al massimo può fare obiezione di coscienza personale ed è per questo che noi come gruppo consiliare, offriamo massima disponibilità a tutte le coppie che vorranno celebrare l’unione qui a Cascina”. 

massimo.corsini