Il Pisa è più forte di tutto e di tutti
I nerazzurri ed il campionato meritano rispetto, ovvero arbitri all'altezza della situazione
Il Pisa torna a vincere all’Arena sfoderando una prestazione mostruosa, fatta di qualità, condizione atletica, determinazione e tanta rabbia. Di fronte ad una delle più grandi ingiustizie calcistiche dai tempo di Pisa-Spezia diretta da un conterraneo del signor Santoro, Roland Herberg, la squadra di D’Angelo si compatta e riesce a ribaltare il Perugia annichilendolo nei primi 20’ della ripresa, tanto da mascherare con la corsa e con “la garra” l’espulsione di Hermannsson.
Con questa vittoria Marin e compagni mettono tutti a tacere, il Pisa riprende la sua corsa, e nelle ultime tre partite ha portato a casa la bellezza di sette punti, miglior viatico al ciclo di ferro che inizierà già martedì a Parma, non poteva esserci. In inferiorità numerica i nerazzurri in questa stagione hanno perso solo in casa con il Genoa, ma era un Pisa neanche lontano parente di quello di oggi, tanto che sembra passata un’era geologica da quella partita. Poi sono arrivati due pareggi in trasferta (Bari e Genoa) ed una vittoria appunto con il Perugia. Tre indizi alla fine fanno una prova ed allora è certificato che questa squadra di fronte alle difficoltà si compatta e riesce a sopperire anche all’uomo in meno, nel venerdì dell’Arena poi ha firmato due reti di autore. Quella di Marin è un capolavoro che da tempo non si vedeva, verrebbe da scomodare Dunga quando segnò all’Inter nella stagione 1987/88 e per rendere il paragone ancora più irreverente aggiungiamo che quello di Marin è ancor più bello perché il pallone è stato calciato al volo. Un goal talmente bello che ha offuscato quello del pareggio firmato da Morutan con la preziosa assistenza di Gliozzi bravo a servire al romeno un pallone d’oro sul quale il numero 80 ha fatto un gioco di prestigio mettendo la palla sul palo lontano dal portiere Gori. Bello quanto il goal di Marin c’è solo il ritorno in campo di Antonio Caracciolo, nove mesi dopo il terribile infortunio al crociato del ginocchio il capitano è tornato al suo posto al centro della difesa e non ha tradito le attese.
La vittoria epica non deve però far passare in secondo piano quanto visto sul prato dell’Arena soprattutto nel primo tempo. Il signor Santoro da Messina ne ha combinate di tutti i colori: si è inventato un cartellino rosso per fallo da ultimo uomo che era totalmente inesistente, ha gestito le ammonizioni in modo scellerato tanto da inasprire una partita che era molto tranquilla, ha graziato Casasola che dopo la rete su rigore è andato a fare il “fenomeno” sotto la curva nord, dispensando gesti poco carini che avrebbero meritato un provvedimento più severo della semplice ammonizione. Tutto questo con il beneplacito della sala Var dove i signori Ghersini e Gariglio probabilmente avevano cambiato canale e stavano guardando un film. Battute a parte il Pisa merita maggiore rispetto, ma a doverlo pretendere è tutto il campionato di serie B che anno dopo anno cresce di livello, sia economico, sia tecnico, sia di spettatori e non merita che le partite siano rovinate da dopolavoristi che non hanno la minima idea di quello che stanno facendo in campo.
Non è qui che dobbiamo fare l’elenco dei torti subiti dal Pisa in questo campionato, certo è che ogni settimana le polemiche nei confronti degli arbitri sono sempre più accentuate e il fatto preoccupante è che, se togliamo quei 3-4 internazionali che a volte vengono prestati alla cadetteria, il resto dei fischietti farebbe fatica anche negli amatori. Dispiace che direzioni di gara come questa non balzino alle cronache dei giornali nazionali, ma è questione di tempo, perché prima o poi il Santoro di turno la frittata la farà ad una grande della serie A e allora tutti si accorgeranno quanto in basso è caduta la classe arbitrale italiana, un tempo, ormai lontano, rinomata per essere la migliore del mondo.