Il Pisa che corre ritrova anche il bel gioco

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PISA e Provincia
Domenica, 13 Dicembre 2020

Tre giocatori in modo particolare meritano una menzione speciale dopo la seconda vittoria consecutiva all'Arena Garibaldi

Il Pisa concede il bis, all’Arena Garibaldi batte il Pordenone e per la prima volta in questa stagione mantiene la porta inviolata nonostante di fronte avesse un avversario molto poco malleabile imbattuto da sei partite. Quindi resurrezione Pisa? No, non ci sto, il Pisa non è mai morto, il Pisa ha pagato un calendario non certo agevole, complicato dall’effetto Covid e da qualche decisione arbitrale discutibile, su tutte quella che lo ha privato dei tre punti contro la Cremonese. Tornato fra le mura amiche, scivolone con il Cittadella a parte, i nerazzurri hanno ripreso da lì dove erano rimasti al termine della stagione più lunga della storia, ritrovando prima i tre punti (contro l’Ascoli) e poi anche il bel gioco. Si perché la banda di D’Angelo visto contro il Pordenone, liberatasi del pesante fardello della mancanza di vittorie, è sembrata quella che nella passata stagione incantava una settimana si e l’altra pure e anche la solidità difensiva mostrata durante l’assedio finale, in dieci uomini, ha ricordato il Pisa versione matricola terribile.

Tre i giocatori che vanno sul podio: sul gradino più alto Simone Perilli, capro espiatorio, responsabile di tutte le colpe passate, presenti e future, ha sfoderato ancora una prestazione positiva. Nessuna parata eclatante come invece gli era capitato contro l’Ascoli, ma tanti segnali di una personalità in forte ascesa: si sgola, urla, dirige i compagni e due uscite decisive quasi al limite dell’area che un mese fa non avrebbe osato fare: sbaglierà ancora, come tutti del resto, ma in molti oggi dovrebbero avere l’onestà intellettuale di chiedergli scusa. Subito dopo arriva Giueppe Sibilli, che ha spazzato via le remore di chi, come chi vi scrive, lo aveva già etichettato solo un gran bel “supersub”, l’uomo della provvidenza, quello dell’ultima mezz’ora. Invece da solo ha fatto nera mezza retroguardia avversaria: Palombi gli deve un assist, perché l’errore nel primo tempo ha privato il numero 17 del Pisa di un passaggio vincente, per fortuna nella ripresa Sibilli ha concesso il bis e Palombi questa volta non ha sbagliato; ex equo con Sibilli: Antonio Caracciolo, un Uomo con la U maiscola, perché se il giocatore si era perso le motivazioni erano di quelle profonde e quando c’è la salute di un figlio di mezzo, sfido chiunque da avere la serenità per svolgere al meglio il proprio lavoro. Non è un caso che appena il Caracciolo giocatore è riemerso, il Pisa ha mantenuto inviolata la porta per la prima volta in questa stagione.

Adesso arriva la terza partita interna di fila, e se sappiamo quanto è difficile vincerne due di seguito, figuriamoci la terza, tanto più che arriverà un Pescara arrabbiato per la sconfitta interna con il Vicenza e bisognoso di punti per togliersi dalla scomoda terz’ultima posizione. Servirà il miglior Pisa, sulla stessa lunghezza d’onda di quello visto in una grigia giornata, umida, all’Arena Garibaldi contro il Pordenone.

foto fabio fagliolini/pisa sc

massimo.corsini