Il Sindaco di Cascina, Betti: "Governo nazionale sul PNRR ha sbagliato prospettiva"
Il sindaco di Cascina, Michelangelo Betti, critica la discussione avviata dal Governo meloni sul PNRR, quando invece sarebbe necessario, oggi, concentrarsi sulla realizzazione dei progetti, non su dibattiti inutili e sterili
Questo il comunicato integrale
Il governo sembra non aver chiari i riferimenti cardinali del PNRR. È stato detto da più parti: il Piano nazionale di ripresa e resilienza è la chiave per rilanciare e ammodernare il Paese. Le risorse europee, erogate per ripartire dopo la pandemia, vanno però investite entro il marzo 2026. Abbiamo ormai meno di tre anni per realizzare i progetti presentati. Difficile poter pensare di presentarne altri, mancherebbe il tempo per lavorarci e rispettare la scadenza.
Nelle ultime settimane il governo ha preferito avviare una discussione che appare lontana da queste linee d’azione. Un dibattito generale sul PNRR del tutto improduttivo in questa fase. Non si tratta più di scegliere quali risorse intercettare dall’Europa, o di come intercettarle. Si tratta di lavorare per far arrivare al traguardo tutti i progetti presentati.
Il Comune di Cascina ha ottenuto molto dal PNRR e, con una prospettiva temporale più lunga, i progetti finanziabili avrebbero potuto essere anche di più. Lo stesso vale per molti altri enti locali, come sottolineato anche dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala.
In effetti una caratteristica fondamentale del Piano è stata la corta prospettiva temporale per progettazione e realizzazione. Una prospettiva che non ha certo consentito di pensare a grandi opere, ma a interventi diffusi e realizzabili nell’arco di tre-quattro anni. I soggetti che hanno intuito questo schema sotteso al PNRR sono riusciti a ottenere risorse e ora provano a correre per realizzare i progetti.
In questa fase la maggiore preoccupazione del governo si dovrebbe occupare di due temi: rispetto dei tempi e caro materiali. Il rispetto dei tempi è un elemento che stava nel conto sin dal principio, mentre i rincari sono arrivati a progetti presentati. Dato che i rincari rappresentano la mina su cui potrebbero saltare diversi progetti, i Comuni e le altre istituzioni che lavorano sul Piano possono fronteggiare da soli gli aumenti dei costi? Qual è la strategia nazionale su questo fronte? C’è una strategia? Speriamo di sì. Altrimenti sarebbero penalizzati gli enti e le istituzioni che si sono fatti trovare pronti alla sfida.