Il Sindaco di Cascina, la pastasciuttata antifascista e i fascisti
Da tutta Italia, purtroppo, molti fascisti (ma che si vergognano ancora di esserlo in pubblico), si sono accaniti, dalla virtuale tastiera, a criticare con anche parole offensive l'evento che si è tenuto lo scorso 25 luglio presso il Circolo Arci di san Sisto a Cascina
Il Sindaco Michelangelo Betti riassume in un suo post pubblicato su facebook quanto è avvenuto e ricorda il significato laico, testimoniale e di memoria di quella semplice pastasciuttata per la fine del fascismo
Questo il post completo del Sindaco di Cascina
Astenersi perditempo (e fascisti)
Una situazione piuttosto singolare. Il piccolo resoconto social dell'iniziativa "Pastasciutta antifascista", organizzata dall'Anpi il 25 luglio, ha attirato una gran massa di commenti di anti-antifascisti. Un'attenzione verso l'evento del Circolo Arci "Antonio Gramsci" di San Sisto che è arrivata da tutta Italia.
Non siamo stati i soli a essere raggiunti da chi esprime odio verso un appuntamento che ricorda uno dei passaggi della fine della dittatura e l'avvio del cammino verso libertà e democrazia. Un passaggio popolare, non di carattere istituzionale, nato a casa della famiglia Cerri. Molti altri incontri locali, come il nostro, sono divenuti bersagli dei leoni da tastiera che mostrano di avere qualche difficoltà con la storia nazionale.
Di certo tanti di quei messaggi rafforzano l'idea che serva lavorare per la memoria. Un lavoro che non sia di fredda testimonianza, ma che punti a rendere chiara la storia del Paese e le basi su cui si fonda la nostra Repubblica.
E sull'anti-antifascismo mi vien da pensare (per le reminiscenze della matematica alle scuole) che se meno per meno fa più, forse anti per anti quantomeno si annullano. Tutto quel livore ha comunque portato il post a essere visualizzato circa 20 volte più della media dei post della pagina.
Si possono tirare due conclusioni: ai nostalgici dà fastidio che si parli dei danni prodotti dal fascismo (ed è quindi bene parlarne), sono così accecati dal livore da arrivare a dare visibilità nazionale (sui social) anche a un evento di carattere locale.
PS: tra le offese becere e i tormentoni di estrema destra è emerso un nuovo filone, il contraltare della pastasciutta antifascista è il nero di seppia... Se non fossero arroganti e offensivi, farebbero tenerezza.
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