Il Teatro Verdi da eccellenza a zimbello d’Italia
Dura presa di posizione delle opposizioni. Continua lo smantellamento del Teatro Verdi. Purtroppo quanto sostenuto da noi e dai lavoratori negli scorsi mesi inizia a prendere corpo
La cultura e la gestione del Teatro Verdi continua ad essere un tema caldo della politica pisana e l’opposizione compatta si scaglia contro l’amministrazione di centrodestra. «È stato, pubblicato il bando per l’individuazione del nuovo direttore artistico dopo la mancata riconferma del Maestro Vizioli. Si tratta di una figura cardine per qualunque Teatro. Dalla sua individuazione passa il progetto futuro, la qualità ed il taglio della programmazione. Ricordiamo che con Vizioli il Teatro Verdi era tornato sulle cronache nazionali ed internazionali, e non a caso si era registrato un aumento di abbonamenti ed un rinnovato rapporto con la città», affermato Olivia Picchi (PD), Ciccio Auletta (CiC) e Gabriele Amore (M5S).
«Non occorre essere esperti per sapere che la programmazione teatrale si fa con 12-18 mesi di anticipo, proseguono i tre consiglieri, a volte si arriva a due stagioni. Per questo motivo abbiamo sempre contestato l’annunciato bando che prevede l’individuazione di un direttore artistico con un incarico annuale, con tutto quello che ciò comporta in negativo in termini di crescita e programmazione. Quali poi siano le conseguenze anche in termini di finanziamenti è noto. Nei fatti si sta trasformando Pisa in un teatro amatoriale. Siamo diventati anche in questo settore la barzelletta d’Italia».
«Sul bando annuale è di questi giorni l’intervento di Valerio Tura, uno dei più noti personaggi nel settore della direzione e del management artistico nazionale ed internazionale, precisano Picchi, Auletta e Amore. Prendiamo a prestito le sue parole che sono pesanti come un macigno e una condanna per la giunta Conti e la presidente Paoletti: “.....attribuire un incarico di durata annuale significa puramente e semplicemente non avere la minima idea di ciò che si sta facendo, significa andare a casaccio...”»
«Chiediamo, concludono gli esponenti di PD, Movimento 5 stelle e Una città in comune, che il bando venga ritirato e che si discuta urgentemente in consiglio comunale, come da noi da tempo richiesto, quale sia il futuro per il Teatro Verdi e i suoi lavoratori e lavoratrici»