Impianti di carburante a secco dopo la tragedia di Calenzano
La denuncia viene dalla Confesercenti e fa notare come a subire le conseguenza maggiori della carenza di carburante sono gli impianti della costa Toscana
“La tragedia al deposito Eni di Calenzano ha portato conseguenze sulla distribuzione del carburante negli impianti soprattutto della nostra costa, con diversi gestori rimasti a secco per diversi giorni. Come categoria chiediamo innanzitutto che sia fatta chiarezza sulle cause di un incidente che ha visto cinque persone morire durante il loro lavoro, poi un sostegno ai gestori che in questi giorni hanno visto le loro pompe chiuse per mancanza di carburante”. E’ Marco Princi, presidente regionale del sindacato dei gestori degli impianti di carburante Faib Confesercenti, a raccogliere il pensiero ed i disagi di tanti colleghi che in questi giorni hanno visto cancellare diversi carichi per rifornire le proprie cisterne. “Per affrontare questa situazione critica frutto di una immane tragedia, sono stati adottati interventi di riorganizzazione della logistica come la scelta di dirottare l’approvvigionamento del carburante verso altri depositi come quelli di Livorno e Ravenna – spiega Princi -. Questo ha evidentemente comportato un allungamento dei tempi di consegna data la maggiore distanza da coprire nonostante siano state anche organizzate consegne straordinarie da Livorno per Firenze, nel tentativo di mitigare la carenza di carburante. Tanti colleghi si sono però rivolti a noi per evidenziare come, nonostante questi sforzi, si continuino a registrare carenze di carburante con conseguenti disagi per i consumatori e perdite economiche per i gestori”.
Da qui le proposte di Faib Confesercenti. “Per prevenire ulteriori danni economici e garantire una distribuzione efficiente del carburante, è fondamentale ottimizzare la logistica implementando strategie più efficienti come l'utilizzo di depositi temporanei più vicini o l'aumento della capacità di stoccaggio in aree strategiche, per ridurre i tempi di consegna e i relativi costi. Per quanto riguarda i gestori, fornire assistenza economica e operativa per coloro che hanno dovuto chiudere l’impianto aiutandoli così a superare le difficoltà finanziarie derivanti dalla riduzione delle vendite. Un approccio coordinato tra autorità locali, aziende energetiche e associazioni di categoria – conclude il presidente regionale Faib Confesercenti - è essenziale per ripristinare la normale distribuzione di carburante e sostenere i gestori in questo periodo di crisi”.