Imprese pisane: crescita moderata, ma pesa il costo del credito

Economia
PISA e Provincia
Mercoledì, 12 Marzo 2025

I dati emergono dall'analisi dei bilanci 2023

Il sistema imprenditoriale pisano continua a mostrare segnali di tenuta, nonostante il contesto economico complesso. Le 6.600 società di capitali della provincia hanno registrato un valore della produzione di 15,5 miliardi di euro, un valore aggiunto di 4,1 miliardi e utili per 770 milioni di euro.

L'analisi dei bilanci 2023, condotta dall'Istituto di Studi e Ricerche (ISR) e dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest, evidenzia come l'aumento del costo del credito e della pressione fiscale abbiano inciso sulle strategie di investimento e sulla redditività delle imprese pisane. In particolare, il peso degli interessi passivi sui debiti è quasi raddoppiato, passando dal 10,8% al 17,4% del risultato ante oneri finanziari. Anche la pressione fiscale ha subito un incremento, con un'incidenza salita dal 29,6% al 30,4% del risultato ante imposte.

«L’aumento dei tassi di interesse e della pressione fiscale ha frenato la competitività delle imprese – sottolinea Valter Tamburini, Presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – rendendo oggi ancora più urgente rafforzare il sostegno agli investimenti strategici. Per questo, a breve attiveremo una serie di bandi dedicati alla digitalizzazione, all’innovazione e all’internazionalizzazione, strumenti essenziali per migliorare l’efficienza aziendale e creare nuove opportunità, soprattutto per le piccole e medie imprese.»

Dal punto di vista finanziario, la patrimonializzazione delle imprese pisane è migliorata e la liquidità è rimasta stabile, ma si sono osservate flessioni nella redditività e nella produttività del lavoro. Il rendimento del capitale investito (ROI) è sceso dal 6,7% al 6,3%, mentre l'utile netto si è leggermente ridotto, passando dal 5,4% al 5,2%.

A livello settoriale, il 2023 si è rivelato meno brillante rispetto all'anno precedente per molte delle principali specializzazioni produttive del territorio. Il comparto chimico-farmaceutico ha registrato un calo del 5% del fatturato, seppur con ripercussioni limitate sugli indicatori economico-finanziari. Anche il settore dei mezzi di trasporto ha subito una contrazione del 3%, riuscendo tuttavia a compensare le perdite attraverso una gestione più efficiente dei costi operativi, che ha permesso di aumentare l’utile e migliorare diversi indicatori economici.

Decisamente più critica la situazione per il settore delle pelli e del cuoio, che ha vissuto un anno particolarmente difficile. Il fatturato si è ridotto dell’8% a causa del calo dell’export, mentre l’utile si è più che dimezzato, scendendo dal 5% al 2% del fatturato. La maggior parte degli indicatori finanziari del comparto ha mostrato un peggioramento, con l’unica eccezione della patrimonializzazione, che è salita dal 44% al 47%.

Nonostante queste difficoltà, il tessuto imprenditoriale pisano conferma la propria resilienza, con una gestione finanziaria attenta che ha permesso di mantenere stabilità in molti ambiti. Il sostegno agli investimenti e all’innovazione annunciato dalla Camera di Commercio potrebbe rappresentare un elemento chiave per superare le sfide imposte dal contesto economico e favorire una nuova fase di crescita.


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massimo.corsini