Inascoltato il grido di allarme del Liceo Buonarroti

Cronaca
PISA e Provincia
Martedì, 19 Ottobre 2021

Per ovviare alla carenza di aule è stato deliberato un orario lungo distribuito su cinque giorni. Studenti a scuola fino a tardi e a casa un giorno lavorativo a settimana

Il problema aule al Liceo Buonarroti è ancora irrisolto, ma non solo, il presidente del Consiglio d’istituto, professor Giovanni Silvestro, denuncia anche la mancata risposta da parte delle istituzioni alla lettera del 15 settembre scorso nella quale, per punti, si spiegavano tutte le criticità della scuola per quanto riguarda gli spazi e la carenza di aule. A tal proposito il consiglio d’istituto è stato costretto a deliberare un orario giornaliero di 6 ore di lezione, distribuito su 5 giorni, con un giorno non in presenza, per consentire la necessaria rotazione degli studenti. Attualmente, dunque, gli studenti rientrano a casa ad un orario tardo, che non può essere ulteriormente supportato e sopportato. La maggior parte dei laboratori scientifici è stata destinata ad aule, con la grave conseguenza che gli studenti non possono svolgere l'attività sperimentale che, nel Liceo, è considerata essenziale.

«Il diritto allo studio dei nostri figli non può essere ulteriormente leso, spiega adesso il consiglio d’istituto. Pretendiamo che le aule di proprietà della Provincia e i locali della ex Biblioteca Provinciale, situati nel Complesso Marchesi, siano al più presto destinate al Liceo Buonarroti, evitando pellegrinaggi e dislocamenti, che riteniamo non necessari e pregiudizievoli, senza contare l'aggravio dei fondi pubblici per il trasporto che dall'utilizzo di essi deriverebbe. Gli studenti del Buonarroti intendono rimanere nel Liceo che hanno scelto. Precisiamo che i rappresentanti dei genitori costituiscono un organo istituzionale, previsto dalla vigente normativa, e che ad essi, parimenti al Dirigente, ai rappresentanti degli studenti e ai docenti, deve essere garantito il confronto con le istituzioni. Siamo a conoscenza della esistenza di altri organismi, certo meritevoli di attenzione, che ringraziamo per il loro impegno, ma non possiamo mancare di dolerci per la mancata considerazione e riscontro alla nostra missiva, proveniente da un organo istituzionale. Le libere manifestazioni di pensiero e di protesta di studenti, genitori e docenti non fanno altro che provare il disagio avverso uno status quo che non può essere che temporaneo e straordinario».

redazione.cascinanotizie