Inchiesta Keu. La città delle persone chiede alla politica "trasparenza, integrità e etica pubblica"
In vista dell'udienza preliminare che ha rimandato a giudizio 24 persone
Hanno scritto i consiglieri de La città delle persone.
"Dopo quasi tre anni dallo scoppio della vicenda, è stata fissata l'udienza preliminare dell'inchiesta sul Keu e la DDA di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone sulle presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti nel Comprensorio del Cuoio.
Pur considerando tutte le garanzie previste dal nostro ordinamento, è necessario interrogarsi sulla gravità dei fatti contestati e a interrogarsi devono essere soprattutto la politica e l'imprenditoria, poiché quanto emerso evidenzia una crisi etica alla quale è urgente porre un argine". Lo dichiara il gruppo consiliare La città delle persone, composto da Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce, che prosegue ricordando l'azione consiliare portata avanti in tal senso:
"In questi primi mesi di lavoro in Consiglio comunale a Pisa, abbiamo presentato atti che proponevano misure di trasparenza e prevenzione di questi fenomeni nella gestione della cosa pubblica, fenomeni che, è bene sottolinearlo, sono altamente complessi. Abbiamo sollecitato la rimozione del keu dall’area ex-Vacis della nostra città e la costituzione di parte civile del Comune di Pisa nel processo. Abbiamo presentato un emendamento al bilancio per la costituzione di una cabina di regia specifica sulla trasparenza degli appalti legati ai fondi PNRR, bocciato dalla maggioranza. Abbiamo promosso l’adesione di tutto il Consiglio Comunale di Pisa alla Carta di Avviso Pubblico, il Codice etico per la buona politica, che prevede, tra le altre cose, le dimissioni in caso di rinvio a giudizio per reati come corruzione, concussione, criminalità organizzata e mafiosa, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti e altri gravi reati ambientali. Anche questa nostra proposta è stata bocciata dalla maggioranza.
Crediamo dunque che sia urgente - proseguono i consiglieri - ridefinire le priorità e perfino i linguaggi del confronto politico, soprattutto alla vigilia dell’apertura di un processo così rilevante per la nostra regione, riportando al centro del dibattito pubblico e della nostra azione quotidiana la trasparenza, l’integrità e l’etica pubblica, al fine di garantire e tutelare il bene comune.
Crediamo inoltre che sia altrettanto urgente avere a disposizione fonti qualificate di ricerca per analizzare e progettare al meglio le azioni politiche future in termini di prevenzione. Va in questa direzione, ad esempio, il progetto del rapporto 'Analisi e ricerca sui fenomeni corruttivi e di criminalità organizzata in Toscana', di cui speriamo di leggere al più presto gli aggiornamenti. Accanto al procedere dell'iter processuale - concludono Martinelli, Gionfriddo e Lacroce, è essenziale che la politica e i decisori pubblici assumano iniziative chiare nella direzione del contrasto e della prevenzione di determinati fenomeni, proteggendo il nostro territorio e i nostri cittadini. Noi su questo siamo e saremo sempre in prima linea, mantenendo altissimo il livello dell'attenzione e continuando a proporre azioni e misure concrete".