Indagini serrate per capire come è morta Moira Piermarini
La Polizia interroga i partecipanti al rave, tutte le domande a cui dare una risposta per capire come è morta la 30enne pisana
Il giorno dopo la morte di Moira Piermarini, la 30enne pisana trovata morta all’indomani della conclusione di un rave party, l’ennesimo, andato in scena a Livorno presso una fabbrica ormai dismessa, sono molti gli interrogativi: come è morta Moira? Poteva essere salvata, se soccorsa in tempo? E poi ancora perché queste “feste” non autorizzate continuano ad essere tollerate nonostante siano spesso drammatiche portatrici di morte?
Tutti interrogativi che non riporteranno in vita la giovane vita spezzata a soli 30 anni, ma che possono essere di aiuto affinché certe tragedie, come quella che ha portato via all’affetto dei suoi cari la parrucchiera di Vecchiano, non si ripetano più.
Gli investigatori in queste ore stanno cercando di rintracciare i partecipanti al rave, tutte persone che potrebbero ricostruire le ultime ore di vita di Moira Piermarini. Capire cosa ha fatto, ma soprattutto chi ha visto potrebbe aiutare gli inquirenti a fare piena luce sul suo decesso.
Moira arriva al rave con un suo amico, i due si perdono quasi subito di vista, la 30enne conosce un ragazzo di Teramo, i due si appartano, poi, dopo aver bevuto del whisky, la Piermarini si addormenta accanto a quell’uomo, nella sua auto. Non si risveglierà più. L’allarme è stato dato da un altro ragazzo, nel capannone della ex TWR la droga girava a fiumi, resta da capire se Moira Piermarini ne ha usata, il lavoro di ricostruzione da parte della Polizia non è facile, anche per l’omertà dei partecipanti al rave party. Si cercherà anche nel cellulare della ragazza, ritrovato accanto al suo corpo, insieme al marsupio e ad una dose di metadone. Il proprietario dell’auto giura che sia lui che Moira non hanno consumato droga, l’autopsia disposta dall’autorità giudiziaria potrà confermare o meno questa versione. Le indagini al momento sembrano concentrarsi su alcuni spacciatori che, pare, stessero vendendo ecstasy mischiata a frammenti di di vetro. Un 26enne di Cecina sabato è stato salvato in extremis dopo aver ingerito un mix di ketamina, anfetamina, ecstasy, hashish e pezzi di vetro. Moira Piermarini potrebbe essere stata uccisa dalla stessa sostanza? Un’ipotesi vagliata dagli investigatori, che dovrà trovare conferme dall'esame autoptico.
Intanto il Questore di Livorno, Lorenzo Suraci, difende la scelta di non aver forzato la mano per sgomberare l’area occupata. I capannoni che ospitavano la TWR, fabbrica leader per anni nella produzione di sterzi per automobili, dopo che l’azienda ha chiuso i battenti, sono rimasti abbandonati a se stessi. Il Questore Suraci afferma che trattandosi di un terreno privato per entrare sarebbe servito un provvedimento del giudice o un provvedimento amministrativo e la notizia che all’interno della ex fabbrica si sarebbe svolto un rave party è arrivata troppo tardi, quando ormai il capannone era affollato da centinaia di ragazzi, sgomberarlo avrebbe potuto scatenare il panico con conseguenze imprevedibili.
Nel campo resta un morto, un ferito salvato in extremis e quelle domande alle quali si cercherà di dare una risposta, poi urgono provvedimenti affincheè tragedie simili non si ripetano più.
foto tratta dal profilo facebook