"Io non sto a casa", nella notte sfregiato l'Aquedotto Mediceo. La condanna di Di Maio
Vandali in azione nel Comune di San Giuliano Terme in barba al decreto governativo che ci vuole "tutti in casa" e agli sforzi messi in campo per contrastare l'epidemia di coronavirus
A volte la stupidità umana va ben oltre l'immaginabile.
Non solo hanno evaso le prescrizioni governative in fatto di contenimento della diffusione del coronavirus, ma con una bomboletta hanno anche sfregiato l'Acquedotto Mediceo, un monumento dal valore inestimabile, e incitato la popolazione a non ascoltare l'appello a "restare a casa".
Inutile girarci intorno, la "bravata" di questa notte è un atto incivile che meriterebbe una punizione esemplare.
Ma gli uomini al lavoro per contenere l'emergenza coronavirus sono tanti e allo stremo delle forze, di sicuro non perderanno tempo a cercare questi vandali incoscienti e alla fine, quindi, i colpevoli la passeranno liscia.
In mattinata il sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio aveva scritto.
"Non so da dove cominciare.
Inciviltà, vandalismo, violazione e spregio di un decreto governativo in una situazione di emergenza nazionale in cui tutti, amministratori e cittadini onesti e rispettosi, stiamo facendo la nostra parte con fatica e duro lavoro.
La condanna assoluta è il minimo".
Sottoscriviamo.