Ispezioni nelle scuole, nuove prese di posizione da sindacati e forze politiche
Dopo l’annuncio del ministero sugli incontri con la relatrice ONU Francesca Albanese, intervengono Gilda, Sinistra Italiana, Flc Cgil e Una città in comune Pisa a sostegno di docenti e studenti
Prosegue il dibattito sulle ispezioni ministeriali annunciate dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara nei confronti di alcuni istituti scolastici della provincia di Pisa (Liceo Dini di Pisa e Liceo Montale di Pontedera), dopo la partecipazione di classi a un webinar con la relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, Francesca Albanese. Dopo le reazioni politiche di ieri, oggi sono intervenuti sindacati e forze della sinistra, esprimendo solidarietà alle comunità scolastiche coinvolte.
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La Gilda degli Insegnanti di Pisa ha difeso la libertà di insegnamento e di apprendimento, richiamando i principi costituzionali e lo Statuto delle studentesse e degli studenti. Il sindacato sottolinea come la partecipazione all’iniziativa rientrasse in attività autonome o didattiche e respinge l’idea che il pluralismo debba essere garantito esclusivamente attraverso la presenza simultanea di posizioni contrapposte nello stesso evento.
Critiche anche da Sinistra Italiana e UGS Pisa, che parlano di un tentativo di intimidazione nei confronti di docenti e studenti e di un attacco all’autonomia scolastica. Le ispezioni e le iniziative di “vigilanza”, secondo la federazione provinciale, rischiano di alimentare un clima di autocensura nelle scuole.
Sulla vicenda è intervenuta infine la Flc Cgil Toscana, che ha espresso solidarietà ai docenti dei licei Dini e Montale e dell’Istituto comprensivo Massa 6. Il sindacato denuncia un uso improprio degli strumenti ispettivi e ribadisce il ruolo della scuola come luogo di confronto, autonomia e sviluppo del pensiero critico.
Secondo Una città in comune, la vicenda evidenzia una volontà di ridurre la scuola pubblica a uno spazio controllato, mettendo in discussione la sua funzione di luogo di confronto, democrazia e crescita civile. Il movimento ha inoltre annunciato l’intenzione di sollecitare una discussione in Consiglio comunale su una mozione già depositata in solidarietà a Francesca Albanese e a difesa del suo ruolo di relatrice ONU.
Ha scritto Leila d'Angelo, Coordinatrice provinciale della Gilda di Pisa.
Tutta la stampa nazionale e locale ha parlato del seminario online tenuto da Francesca Albanese il 10 dicembre scorso alla presenza delle classi di 144 scuole nell'ambito di un progetto proposto da Docenti per Gaza.
La deputata europea Ceccardi e il consigliere del Comune di Pisa Pasqualino, entrambi della Lega, attraverso un comunicato stampa, prima che l'evento avesse avuto luogo, hanno deplorato la scelta di invitare la dott.ssa Albanese senza "contraddittorio" e accusato chi ha organizzato l'evento di voler censurare le domande dal pubblico. Chi frequenta webinar online sa che è usuale raccogliere le domande per poi presentarle ordinatamente dando a tutte le persone partecipanti la possibilità di esprimersi.
Si è successivamente unito ai due politici, con un post, il capogruppo di Fratelli d'Italia nel Comune di Pontedera Matteo Bagnoli.
Il Ministro dell'Istruzione Valditara ha annunciato ispezioni nelle due scuole citate da Ceccardi e Pasqualino e da Bagnoli ricordando di aver emanato una direttiva per i Dirigenti scolastici in cui richiama la necessità che gli inviti a relatori nelle manifestazioni nelle scuole garantiscano il contraddittorio. Si tratta della nota n.5836 del 7 novembre 2025 in cui la Capo Dipartimento Carmela Palumbo rappresenta l'esigenza che, nelle manifestazioni scolastiche "riguardanti tematiche di ampia rilevanza politica e sociale", "la scelta di relatori e ospiti sia volta a garantire il confronto tra posizioni diverse e pluraliste". Dopo l'evento di cui si parla tale nota è stata ribadita con la nota n.6545 del 12/12/2025.
La Gilda Insegnanti è nata per difendere la professione docente che si realizza nella libertà di insegnamento, sancita nell'articolo 33 della Costituzione della Repubblica Italiana. Poiché la partecipazione al webinar è avvenuta nel corso di assemblee degli studenti, vale la pena di ricordare anche l'art.2 c.1 del DPR 249/99, Statuto delle studentesse e degli studenti:"...La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso una adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome."
Peccato che sfugga alla funzionaria firmataria della nota e al Ministro che ha sentito l'esigenza di ricordarla, che la garanzia del confronto tra posizioni diverse e pluraliste non si esplica necessariamente con l'invito contemporaneo, nello stesso evento, di relatori che abbiano idee contrapposte, come del resto ha dimostrato il ministro Valditara che si è fatto intervistare il 12 dicembre 2025 da Bruno Vespa, nella trasmissione Cinque minuti su RAI 1, sulle Nuove Indicazioni per il Primo ciclo, senza alcun contraddittorio.
Sarà compito degli studenti e delle studentesse, che hanno inteso autonomamente invitare relatori qualificati di loro fiducia, esercitare la capacità critica maturata anche grazie all'azione educativa delle e dei propri docenti, vagliare il contenuto delle questioni trattate, e, esercitando appieno le prerogative loro attribuite dallo Statuto, riservarsi eventualmente di invitare nuovi e diversi relatori sugli stessi temi, auspicabilmente di comparabile autorevolezza. Stesse considerazioni si possono fare quando sono le/i docenti a proporre seminari con esperti esterni alla scuola esercitando la loro libertà di insegnamento.
La Gilda di Pisa dichiara la sua solidarietà alle/ai docenti e studenti che hanno voluto ascoltare una voce autorevole sul drammatico tema del genocidio di un popolo che avviene sotto i nostri occhi con la complicità del nostro Governo e dell'Europa.
Hanno scritto Sinistra Italiana Federazione provinciale di Pisa - UGS Pisa.
Assistiamo con crescente preoccupazione all’offensiva politica portata avanti da Lega e Fratelli d’Italia contro iniziative di approfondimento e riflessione critica nelle scuole della provincia di Pisa.
L’incontro “Quando il mondo dorme”, che ha visto la partecipazione da remoto di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, viene oggi strumentalizzato dalla destra come pretesto per attaccare l’autonomia scolastica, intimidire docenti e studenti e costruire un clima di sospetto e censura attorno a chi prova a discutere del genocidio in corso a Gaza.
Parliamo di una funzionaria delle Nazioni Unite, non di una militante di partito. Trasformare un momento di approfondimento in una caccia alle streghe è un atto grave e irresponsabile.
Le accuse di “propaganda” e “indottrinamento” rivelano un disegno politico chiaro: ridurre la scuola a uno spazio silenziato, in cui alcuni temi diventano tabù e alcune voci vengono considerate inaccettabili. È singolare che chi oggi invoca il “contraddittorio” sia lo stesso fronte politico che tenta sistematicamente di delegittimare ogni critica alle politiche del governo israeliano, confondendo deliberatamente la difesa dei diritti umani con l’antisemitismo.
La richiesta di ispezioni ministeriali e le annunciate visite “di vigilanza” rappresentano un precedente inquietante, che rischia di produrre un effetto raggelante su dirigenti scolastici e docenti, spingendoli all’autocensura per paura di ritorsioni politiche.
Questo episodio non è un fatto isolato, ma un segnale politico allarmante. È l’anticipazione di ciò che rischia di diventare la normalità se provvedimenti come il DDL Gasparri o il DDL Delrio dovessero trasformarsi in legge. Dietro la retorica dell’ordine e della sicurezza si profila una restrizione degli spazi di dissenso e di libertà di espressione, che colpisce in primo luogo la scuola, luogo per definizione dedicato al confronto e al pensiero critico.
Come Sinistra Italiana e UGS Pisa esprimiamo piena solidarietà alle comunità scolastiche dei licei Dini e Montale, ai docenti e agli studenti coinvolti. Difenderemo in ogni sede il diritto della scuola pubblica a essere libera, autonoma e pluralista.
«Quello che sta accadendo nelle scuole della nostra provincia è un segnale preoccupante – dichiarano Sinistra Italiana Pisa e UGS Pisa –. Utilizzare interrogazioni parlamentari e ispezioni ministeriali per colpire momenti di confronto su temi internazionali significa intimidire la scuola pubblica e metterne in discussione l’autonomia. La libertà di insegnamento e il diritto degli studenti a sviluppare un pensiero critico non possono essere sottoposti a tutela politica. Chi chiede una scuola silenziosa e addomesticata non difende gli studenti, ma indebolisce la democrazia. Noi stiamo con chi insegna, con chi studia e con una scuola che non ha paura di capire il mondo».
Ha scritto Pasquale Cuomo, segretario generale Flc Cgil Toscana.
La Flc Cgil Toscana esprime la sua solidarietà alle docenti e ai docenti del liceo Dini di Pisa, dell’Istituto Comprensivo Massa 6 di Massa e del Liceo Montale di Pontedera che, in questi giorni, sono sotto attacco mediatico a causa di una canea reazionaria scatenata dalla maggioranza di governo e dal Ministro dell’istruzione.
Ancora una volta, l’attuale esecutivo cerca di limitare la libertà di insegnamento, di depotenziare l’autonomia scolastica, di censurare i laboratori di didattica inclusiva e aperta ai problemi contemporanei. Per fare questo, si adopera l’intimidazione del personale scolastico, le interrogazioni parlamentari ad hoc, l’intervento ministeriale con l’invio dell’ispettore, figura centralistica da Carlo Magno in poi, in uno scenario da lettura al contrario di Gogol.
Andando nel merito, la colpa degli insegnanti è quello di aver fatto partecipare alcune classi ad un webinar con Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati. Ricordiamo che l’Italia è membro dell’Onu dal 1955 quando, dopo otto anni di attesa per averscatenato la Seconda guerra mondiale con Germania e Giappone, fu ammessa nel consesso internazionale che aveva il compito di promuovere la pace, la sicurezza e la cooperazione.
L’incontro con Francesca Albanese, che per il suo ruolo è evidentemente la persona più esperta dell’attuale situazione palestinese, ha convolto 194 scuole in Italia.
Riguardo alle regole, così prepotentemente evocate, gli incontri delle due scuole erano stati decisi dal Collegio docenti, nel rispetto della Costituzione e delle indicazioni nazionali del 2012, svolgendosi in ambiente democratico e con domande da parte degli studenti alla relatrice. D’altra parte, le docenti e i docenti del Liceo Montale hanno risposto con un comunicato alle critiche di esponenti di destra e sull’IC Massa 6 è già intervenuta la Segretaria generale della Flc di Massa Carrara. Si sono espressi anche contro queste intimidazioni l’Assessora regionale all’istruzione e forze politiche e sindacali.
Quello che però noi intendiamo sottolineare è anche il contesto nel quale si muove questo feroce attacco governativo alla libertà e alla democrazia. Prima di tutto contro Francesca Albanese, che ha ben raccontato il genocidio che sta avvenendo a Gaza e che, insieme alla Global Sumud Flotilla, ha risvegliato le coscienze in Italia, attraversata da ampiemanifestazioni e dagli scioperi di settembre-inizio ottobre.
La Circolare ministeriale di ieri, 12 dicembre (n.6545), sembra scritta di proposito contro Francesca Albanese e, inoltre, averla emanata nell’anniversario della Strage neofascista di Piazza Fontana appare evocativa, oltre che di cattivo gusto. Si intima infatti ai dirigenti scolastici, quando si organizzano attività su temi politici e sociali, di scegliereospiti e relatori che possano garantire il confronto tra posizioni diverse e pluraliste al fine di consentire agli studenti di acquisire una conoscenza approfondita dei temi trattati e sviluppare il pensiero critico. Perciò, se si pianifica un seminario sullo stragismo in Italia, bisognerebbe invitare ad un confronto i parenti delle vittime e i terroristi, gli apparati deviati dello stato e gli iscritti ad alcune logge massoniche;come se le ragioni, gli obiettivi e le responsabilità degli uni e degli altri fossero pari.
Si tratta perciò di un tentativo di riscrivere la storia e di piegare l’attualità all’ideologia della maggioranza di governo cercando di instaurare un controllo gerarchico sulla scuola, l’università e tutti i luoghi di confronto, libertà e democrazia. Non ha caso, Hanna Arendt ha scritto che i partiti autoritari all’inizio usano la propaganda e, una volta al potere, utilizzano l’indottrinamento.
La Flc Cgil Toscana, oltre a difendere il personale delle due scuole sotto attacco, continuerà ad avere come bussola l’affermazione di Pietro Calamandrei: la scuola è un organo “costituzionale”. Ha la sua posizione, la sua importanza al centro di quel complesso di organi che formano la Costituzione e per questi motivi continueremo a lavorare per l’ampliamento della libertà di insegnamento della democrazia nelle istituzioni scolastiche.
Ha scritto Una città in comune - Pisa.
Il Ministro Valditara ha annunciato l'intenzione di procedere con delle ispezioni nelle scuole che, nei giorni scorsi, hanno organizzato iniziative con Francesca Albanese. Si tratta di un puro atto intimidatorio irricevibile, in piena sintonia con le politiche repressive che il Governo Meloni sta portando avanti contro la scuola pubblica. Nell'occhio del ciclone, nella gogna mediatica avviata da Ceccardi e Pasqualino della Lega e da Bagnoli di Fratelli d'Italia in particolare il Liceo Dini di Pisa e il Liceo Montale di Pontedera, ma l'iniziativa ha in realtà coinvolto centinaia di scuole in una serie di appuntamenti per la presentazione del libro “Quando il mondo dorme” inserito in un progetto didattico ben definito promosso da Docenti per Gaza. Non è compito della Politica entrare nel merito della didattica, e va rispettato il principio costituzionale della libertà di insegnamento e il diritto di autodeterminarsi degli studenti nei casi in cui le iniziative sono state svolte nelle assemblee di istituto.
Dalle minacce del Ministro alle interrogazioni Parlamentari di Amorese, emerge la chiara volontà di trasformare la scuola pubblica in una caserma, calpestando la sua natura di luogo di libertà, di confronto, di democrazia e di crescita collettiva. Tutto questo è ancora più grave in quanto si vuole impedire ad una Relatrice dell'ONU di parlare del proprio lavoro, e lo si fa perché il suo lavoro fa emergere la drammaticità del genocidio del popolo palestinese da parte di Israele e le gravissime complicità dei paesi occidentali, a partire dall'Italia (che continua ad intrattenere rapporti commerciali, istituzionali e militari con la vendita di armi con uno Stato genocida).
È questo quello che si vuole nascondere da parte della destra con i suoi attacchi sguaiati a Francesca Albanese (già vittima di numerose campagne diffamatorie, ad esempio con attribuzione di dichiarazioni mai fatte) e alle scuole che l'hanno ospitata. Si tratta di un modo per creare paura nella comunità scolastica, a cui siamo vicini e a cui esprimiamo tutto il nostro sostegno. Ma il clima di caccia alle streghe è evidente, e assume un tono surreale: a invocare il contraddittorio sono gli stessi estensori del DDL Gasparri, un testo che arriva a minacciare il carcere a chi critica l’operato del governo Israeliano, equiparando in maniera del tutto propagandistica l'antisionismo e l'antisemitismo.
Da parte nostra rilanciamo la richiesta di discutere rapidamente in consiglio comunale la mozione depositata lo scorso luglio in solidarietà a Francesca Albanese, per riconoscere il valore inestimabile del suo lavoro come Relatrice speciale dell’ONU per i Territori Palestinesi Occupati e per chiedere al governo italiano di attivarsi per proteggere la dott.ssa Albanese e il suo lavoro dalle sanzioni a lei comminate dal governo degli Stati Uniti.
Siamo a fianco del corpo docente e della componente studentesca che continuano a lottare affinché la scuola sia un luogo di democrazia e di pace, protetto dalle folli e ideologiche idee della destra reazionaria che vorrebbero censurare ogni forma di libero pensiero.


