"Italiaonline", sciopero di otto ore a Navacchio

Cronaca
Navacchio
Giovedì, 20 Ottobre 2016

Hanno manifestato questa mattina al Polo Tecnologico di Navacchio gli oltre 40 dipendenti di "Italiaonline" l'azienda leader nel settore informatico che ha minacciato il taglio ben 700 posti di lavoro nelle 8 regioni in cui ha sede.

Otto ore di sciopero per tutti i dipendenti in concomitanza con l'incontro che si sta svolgendo presso la sede del Ministero per lo sviluppo Economico a Roma, in cui le reppresentanze sindacali, Fistel Cisl, Slc Cgil e Uilcom chiederanno alla proprietà di rivedere la decisione che andrebbe a ridurre di oltre il 60% la forza lavoro dell'azienda che solo un anno fa si è fusa con Seat Pagine Gialle.

Nella sede di Navacchio operano 41 dipendenti che contribuiscono a fare di Italiaonline l'azienda primaria dei servizi su internet nel nostro paese, dalla posta elettronica con Virgilio, al motore di ricerca Arianna, fino ad arrivare ai servizi di ricerca telefonica offerti da Pagine Gialle e Pagine Bianche

Secondo il piano di ristrutturazione aziendale a Navacchio gli esuberi, si parla anche di cassa integrazione a zero ore, anticamera del licenziamento, dovrebbero essere otto, tutti riguardanti i tecnici digitali. Soprende molto questa decisione dell'azienda che per giustificare la riduzione di organico, si appella alla necessità di passare da una struttura editoriale cartacea, ad una digitale. Inoltre nella sede presso il Polo Tecnologico operano anche 7 lavoratori con contratto a termine ai quali molto difficilmente verrà rinnovato a meno che l'azienda non li consideri un costo minore ed in tal caso a finire sotto la scure della cassa integrazione potrebbero essere i dipendenti più anziani e quindi più difficilmente reinseribili sul mercato del lavoro.

Conclusa la manifestazione, intorno alle 17:30, una delegazione di dipendenti verrà ricevuta dalla Sindaca di Cascina Susanna Ceccardi che dovrà adoperarsi con la Regione Toscana per far sentire la voce delle amministrazioni locali in questa vicenda che rischia di mettere in ginocchio molte famiglie.

 

 

 

 

 

 

massimo.corsini