L’anteprima che non c’è, il calcio muore
Avrei voluto scrivere la solita anteprima, con l’entusiasmo di tre vittorie consecutive e con un big match alle porte. Avrei voluto parlare di moduli, di formazione, avrei voluto sentire le parole del mister, la sua emozione, capire le sue idee, avrei voluto scrivere i precedenti dell’arbitro, quelli contro la Pro Vercelli con quella maledetta finale scudetto persa 2-1 che proprio non ci va giù, ma che in qualche modo era profetica di cosa significasse tifare Pisa, avrei voluto ma non posso farlo, non si può perché il calcio italiano è malato, malato terminale, quasi morto. Intorno nessuno sembra accorgersene, forse solo i tifosi delle squadre coinvolte, per tutti gli altri, grandi quotidiani nazionali in testa, va tutto bene. Questa mattina quello rosa relegava a pagina 26 il fatto che due campionati, la seconda e terza serie, non sanno con quante e quali squadre giocheranno e quante saranno le promosse e le retrocesse, a pagina 26, dopo Barcellona-Inter ma anche dopo Bruges-Porto.
La maggior parte dei lettori avrà anche saltato quella pagina, dopo Bruges-Porto sarà direttamente andata a leggere di Marquez e Raikkonen che si trovavano alle pagine seguenti. Purtroppo anche la governance del calcio tronfia sulle sue poltrone lucidate dalla presenza di CR7 e da un buon cammino in Champions delle squadre Italiane, pare aver saltato quella pagina, altrimenti non si spiega come un’altra giornata sia passata senza che nessuno batta i pugni sul tavolo ed intimi a tutti di giocare, a tutti, persino alla Viterbese le cui partite rinviate sono una barzelletta che non fa ridere, ma fa solo capire la profondità del baratro nel quale questo calcio è caduto.
Ho due figlie femmine innamorate della pallavolo, per fortuna mi viene da dire, perché spogliati i panni del giornalista stasera sarebbe davvero difficile spiegare ad un bambino / ragazzino perché domenica l’Arena Garibaldi resta chiusa, paradossalmente fu più semplice far capire ai più piccoli Pisa-Celta Vigo, ma questa no, non lo capisce un adulto, non può neanche un bambino che dovrebbe essere il tifoso di domani. Se chiudo gli occhi non posso immaginare una domenica d'ottobre senza il Pisa, quando avevo 10 anni, o 12, ma anche 14.
Ma anche questo non credo interessi alla governance, anzi, se non vanno a vedere il Pisa guarderanno la TV: Sky o DAZN, un canale che sembra un codice fiscale. Ecco sarebbe bello se domenica chi voleva andare a vedere il Pisa o un’altra partita rinviata spegnesse la TV e non ripiegasse sulla serie A, la punta dell’iceberg che non si accorge dello scioglimento della sua base.