L’appello degli studenti agli insegnanti
In occasione della manifestazione di domani "Scuole in rivolta - Pisa" invita gli insegnanti a schierarsi al fianco degli studenti per una scuola migliore
É in programma domani mattina, con concentramento alle 9 in Piazza Guerrazzi, una manifestazione studentesca per ribadire le istanze che gli studenti, al netto dei pochi, pochissimi, che si sono resi colpevoli di atti vandalici, stanno portando avanti da settimane. La manifestazione é organizzata da Scuole in Rivolta - Pisa che ha scritto anche una lettera accorata agli insegnanti affinché affinchino e sostengano gli studenti nella battaglia per una scuola migliore.
**Cari professori, dirigenti, collaboratori scolastici e genitori**
Come saprete Venerdì 14 Febbraio é stato indetto uno sciopero del comparto scuola, lo stesso giorno noi studenti abbiamo deciso di organizzare un corteo che porterà in piazza tutte i punti trattati nelle occupazioni. La maggior parte di voi ha giudicato i fini buoni ma i mezzi incongrui, ecco perché vogliamo chiedervi, a voi che i mezzi li avete davvero, di unirli questi mezzi perché la scuola, anche se in ginocchio, si può ancora rialzare. Forse negli ultimi tempi vi siete visti messi da parte da noi studenti e sentendovi frustrati e attaccati vi siete allontanati, ma la verità é che da tempo vi siete isolati nel vostro malessere e noi nel nostro. Ci avete dipinto come vandali e fannulloni quando in realtà siamo solo studenti stanchi e arrabbiati che, senza mezzi e senza esperienza, hanno provato a farsi sentire, a esprimere un disagio, incappando chi piú chi meno in qualche errore. Viviamo in un mondo dove sembra non sia permesso sbagliare e dove si sfornano piú giudizi che domande, per questo abbiamo deciso di riprovare a riproporre in altri termini gli stessi disagi. Ma in questo mondo, dove noi veniamo catapultati disarmati, dobbiamo porci tante domande e la prima é "perché devo vivere cosí?". Perché devo vivere in un mondo precario, dove il clima sta collassando? Perché devo vivere una realtà isterica, dove le rivoluzioni e le guerre vengono nascoste, dove le proteste sono represse con la violenza, dove c'è piú razzismo, negazionismo, disparità, prevaricazione e ignoranza che umanità? Molti di voi hanno detto piú volte che l'arma piú forte é prorio questa fantomatica istruzione e che dovremmo stare scuola a studiare, ma anche qui dovremmo porci tante domande. Bene, questa arma di cui parlate é vecchia, pesante e arrugginita se non in alcuni casi una vera e proria spada di gomma. La scuola é ad ora all'ultimo posto nel nostro paese, ogni anno mutilata da riforme sbagliate, fatte da chi della scuola non si interessa se non in termini economici, prosciugata dai continui ed ingenti tagli, utilizzati per finanziare le spese militari, i decreti sicurezza e la devastazione ambientale di fronte a un'edilizia fatiscente e non a norma. Ci troviamo di fronte ad una scuola nozionistica, sterile ed aziendalizzata dove prevale competizione e meritocrazia, come possimo armarci di quello che ci da la scuola se non é altro che una vetrina e noi delle macchinette? Come possiamo dare spessore a studenti e professori se veniamo valutati per delle crocette nelle invalsi o per delle ore ad alternanza e non per 5 anni di crescita scolastica? Ci avete ricordato piú volte di chiedere ma perché, una scuola libera, critica dove studenti e professori sono protagonisti non la possiamo pretendere? Una scuola che non ci crolli in testa, non la possiamo pretendere? Una città, un mondo e una collettività sani non li possiamo anche questi pretendere? Se per voi la scuola ha ancora un pò di valore, se ancora ci credete, Venerdi scioperiamo tutti insieme perché qualcosa può ancora cambiare. E se ancora non credete che servirà sappiate che quel giorno avrete fatto il primo passo per liberravi dallo stato alienato e passivo che la società vuole.
Una lettera che merita attenzione e considerazione da parte degli insegnanti, indipendentemente dalle idee e da quelli che possono essere i percorsi da intraprendere, sarebbe opportuno che la parte "adulta" e "matura" della scuola, ovvero il corpo docente, offrisse ai ragazzi una risposta, positiva o meno, ma una risposta. Se cosí non fosse contribuirebbero ad aggiungere nei ragazzi quella "rabbia" citata dagli studenti stessi.