L’associazione ARCI 690 - Progetto Saharawi incontra la cittadinanza. Continua la preoccupazione per il silenzio istituzionale.

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Cascina
Sabato, 26 Novembre 2016

Si è svolto nella sala della Biblioteca di Cascina l’incontro con la cittadinanza riguardo alla prosecuzione sempre più incerta della collaborazione ormai trentennale fra il Comune e L'Associazione ARCI 690 - Progetto Saharawi. Tutto è iniziato nel 1985 quando una rete di Comuni della Toscana coinvolse anche Cascina per portare avanti la causa del Popolo Saharawi, di una terra non formalmente riconosciuta, la Repubblica Araba dei Saharawi democratica (RASD), in tensione con il Marocco dal 1975. La situazione è precipitata dopo la decolonizzazione spagnola, quando il Marocco e la Mauritania hanno invaso la loro terra, Il Sahara Occidentale, costringendo la popolazione a rifugiarsi in Algeria. Dopo la Mauritania si è ritirata, ma il Marocco ha proseguito gli attacchi bellici fino al 1991, data del cessate il fuoco in cui era previsto un referendum con una risoluzione ONU per l'autodeterminazione. Da allora la popolazione Saharawi resiste con coraggio, dignità, umiltà e soprattutto senza aver mai fatto ricorso alla violenza, a questa situazione molto precaria, abitando di fatto in campi profughi fatti di tende, completamente autogestiti ma carenti di ogni bene di prima necessità. Da anni l’appoggio economico e gestionale del comune è stato fondamentale per l’accoglienza e la permanenza dei ragazzi Saharawi nella nostra città. Sempre grazie all’aiuto e all’impegno di volontari che non si stancano mai di cercare e trovare fondi, molti ragazzi hanno avuto cure, una scolarizzazione e conosciuto persone e famiglie a cui saranno per sempre legati. Emblematico il caso di Ahmed Salama, che scherzosamente dice di essere “il bimbo della Franca”, da quanto si sente legato alla nostra terra. Ha vissuto 30 anni dei suoi 37 in Italia ed è grazie a questo progetto che può aiutare le generazioni più recenti dei SaharawiTutti gli interventi sono stati molto sentiti, alcuni molto commossi, dal Presidente dell’Associazione ARCI 690 Francesco Del Carratore, di Barbara Cellerini e degli altri volontari, degli esponenti ARCI ed ANPI, del rappresentante della Repubblica Saharawi in Toscana Abdullah Mohammed Salem, fino ad Alice Vannozzi di Sinistra per Cascina, ma anche della consigliera regionale Alessandra Nardini, hanno espresso molta preoccupazione e ansia dalla mancata risposta delle istituzioni, non comprendendo fino in fondo questo silenzio, dato che il Progetto Saharawi è un’associazione completamente a-partitica e fuori dai palazzi istituzionali. Il gemellaggio con il Comune di Um-Drega, una delle zone più problematiche e isolate (Dakhla),  testimonia questo scambio reciproco, e non può essere interrotto dopo così tanti anni di sacrifici per mancanza di fondi, visto che il finanziamento era già stato progressivamente ridotto a causa delle finanze comunali non floride, ma che comunque non superava gli 8.000 euro, una cifra non così insostenibile.

Una cosa è certa hanno tutti ribadito: l’impegno non verrà mai meno, a costo di essere insistenti, con l’auspicio e la speranza che anche per il 2017 i ragazzi dall’Africa siano accolti, come da trent’anni a questa parte: notare che solo quattro sono rimasti nel nostro Comune e solo due di loro hanno ricevuto la cittadinanza italiana.  Vorrei sottolineare anche che ieri, l’Associazione ARCI 690 ha organizzato una cena solidale a San Sisto al Pino (oggetto già di un altro nostro articolo), portando a tavola ben 150 persone, che hanno contribuito a rendere grande questa iniziativa.
Con il presente articolo, inviamo quindi un sollecito al nostro Sindaco Susanna Ceccardi, affinché dialoghi al più presto con questa associazione cascinese, che si impegna più di ogni altro “ad aiutare a casa loro” questa popolazione africana, che si sente immensamente legata alla proprio terra, che la difende senza armi e senza esercito da anni, senza mai abbandonarla. Cascina, insieme a molti altri Comuni, ha reso possibile a questa popolazione di non essere sola. Non lasciamoli soli, Sindaco non lasci sola quest’Associazione.
 

jacopo.artigiani