L’Istituto d’Arte di Cascina si trasferirà al Politeama?
All’Albo Pretorio del Comune di Cascina è stato pubblicato un documento inerente un “Protocollo d’intesa tra il Comune di Cascina e la Provincia di Pisa” per la definizione di alcune partite patrimoniali ad oggi ancora aperte.
In pratica si fa un elenco di beni immobili e non solo presenti sul territorio cascinese o che sono del Comune ma utilizzati dalla Provincia e viceversa, partendo dalla proprietà a metà tra i due enti dei fabbricati conosciuti come Politeama (La Città del Teatro), comprendenti anche il famoso III Lotto, ad oggi sotto utilizzato.
Nei documenti pubblicati si fa, nero su bianco, una proposta concreta che il Comune f"suggerisce" alla Provincia per stabilire, una volta per tutte, certe “pendenze”, ma con una sorta di “stilettata” finale che riguarda la recessione fatta dalla Provincia di Pisa dalla gestione della Fondazione Sipario Toscana (quella che in pratica gestisce il teatro). Cascina, lo dice esplicitamente, non accetta tale recessione, che la Provincia a messo in chiaro a partire dal 1 gennaio scorso. Di più, il Comune di cascina, afferma che farà valere questa sua decisione in tutte le sedi opportune.
Non appare un buon inizio per andare alla firma congiunta di un “protocollo d’intesa”.
Ma cosa comprende questo accordo.
Intanto la superficie del terreno su cui sorge il Pesenti che è del Comune, il quale lo cederebbe alla Provincia che diventerebbe proprietaria in toto, con l’obbligo che tale area sarà sempre utilizzata a fini scolastici.
La Provincia invece è proprietaria di quell’immobile sia di civile abitazione che di palestra che si trova vicino a Titignano che è stato usato e vorrebbe essere ancora utilizzato per l’emergenza abitativa e il Comune chiede la cessione anche della parte “sportiva”.
Ed ecco adesso la partita dell’Istituto d’Arte. Un edificio con tantissimi problemi sia strutturali che di manutenzione.
L’idea messa in campo nel protocollo d’intesa è quella di poterlo trasferire nell’area del terzo lotto del Politeama, quello dove si trova attualmente un parcheggio con tettoia di pannelli fotovoltaici ed un edificio ampio sotto utilizzato (per il momento sono presenti le sculture della gipsoteca dell’Istituto d’Arte e vi si svolgono alcune iniziative come Educambiente).
Il Comune cederebbe la sua quota alla Provincia che vi trasferirebbe (previa fattibilità concreta) la scuola d’arte di Cascina. Inoltre Cascina farebbe ancora utilizzare la palestra di Via Galilei all’istituto a titolo gratuito.
Nelle pieghe del possibile accordo c’è la descrizione dei possibili vincoli, delle descrizioni di come deve essere utilizzato l’edificio e l’area circostante.
E’ una proposta che la Provincia deve ancora valutare, ma quella postilla in fondo al documento mette un punto interrogativo sulla buona riuscita dell’accordo.
Perché il Comune di Cascina non accetta che la Provincia receda, con le sue quote, dalla Fondazione del teatro? Troppo onerosa per il Comune? La riforma delle province vieta che esse si occupino del settore cultura, quindi hanno legittimamente comunicato che non se ne possono più occupare. Perché il Comune, mettendo a rischio un buon accordo, pone questo preciso vincolo?
(per completezza di informazione alleghiamo il documento del "protocollo d'intesa")
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