L’opera natalizia di ragazzi e ragazze del Centro Diurno “Passetti” di Fornacette ospitata nell’atrio del Comune

Per rendere davvero magico il Natale servono decorazioni speciali in grado di rendere un ambiente, oltre che accogliente, anche carico di emozioni e di quel calore che solo l’atmosfera natalizia riesce a sprigionare

E’ quello che è accaduto la mattina di Giovedì 7 Dicembre in Comune grazie alla meravigliosa opera di ingegno e creatività realizzata dai ragazzi e dalle ragazze dei laboratori del Centro Diurno “Passetti” della Misericordia di Fornacette.
Piante dipinte, opere in cartapesta, fiori colorati a tempera e sbocciati da una sapiente lavorazione dei cartoni delle uova, tanti brillantini e tanto amore. Così l’atrio del Municipio ospita sontuosi rami argentati finemente addobbati con splendidi fiori, due magnifici alberini di Natale, liane di Natale che scendono dal balconcino, insomma un vero e proprio spettacolo di luci e bellezza che darà “il benvenuto” a tutti i cittadini che si recheranno presso il Palazzo Comunale in questo periodo di feste.

Ad accogliere, ad applaudire e a dire un accorato “grazie” alle ragazze, ai ragazzi e agli educatori dei centri diurni che stamani hanno inaugurato questa installazione sono stati tra gli altri, il Sindaco del Comune di Calcinaia, Cristiano Alderigi, e il Vice Sindaco, Flavio Tani, che insieme ad altri dipendenti dell’ente hanno rivolto i più sinceri complimenti agli autori dell’opera ed espresso la propria gratitudine per l’impegno e la dedizione con cui hanno realizzato questo allestimento.
“Ringrazio di cuore i ragazzi e le educatrici, che, come ogni volta, ci stupiscono con la loro bravura e con la bellezza dei propri lavori: le persone che entreranno in Comune saranno così accolte da questa magica atmosfera natalizia” ha esordito il primo cittadino.
Oltre al meraviglioso addobbo i ragazzi e le ragazze del Centro Diurno “Passetti” della Misericordia di Fornacette hanno voluto donare a amministratori e dipendenti anche una filastrocca di Gianni Rodari, “Lo Zampognaro”.