La battaglia di Brando, 11enne in lotta per il clima
Fin da piccolo ha manifestato il suo interesse per la salvaguardia dell'ambiente. Ora, armato di ramazze e mascherine, s'impegna concretamente per il suo territorio. Da Marciana di Cascina ai Fridays For Future
Da Marciana di Cascina, armato di guanti, mascherina e ramazze, per ripulire le strade e le piazze del comune. Brando Bruni, 11 anni, ha le idee chiare, anzi, chiarissime.
Così com’è, il mondo non va bene e bisogna al più presto iniziare a migliorarlo, con piccole e fondamentali pratiche quotidiane.
La battaglia di Brando è iniziata, spinta anche dal movimento internazionale giovanile capitanato dalla svedese Greta Thumberg. Ma al di là della “moda” e della pubblicità positiva che tutto il movimento ambientalista sta ottenendo in questo periodo, il piccolo attivista cascinese va per la sua strada, fatta di impegno quotidiano e tanta perseveranza.
“Brando, da sempre – spiega Azzurra, la mamma – è stato attaccato alle sorti del nostro pianeta. Fin da piccolo ha mostrato passione per l’ambiente“.
Brando Bruni è affetto dalla “sindrome di Tourette” e in Greta Thumberg, anch’essa colpita dalla “sindrome di Asperger”, ha trovato piena assonanza d’intenti.
“Mio figlio – continua la mamma – ha sempre avuto difficoltà ad interagire con le altre persone e nella sua attività ambientalista, ha trovato un grande rinforzo positivo. Lo fa per il pianeta, non è interessato ai tanti complimenti che riceve, ma per lui i benefici sono innegabili”.
Studente al secondo anno delle scuole medie inferiori Pascoli di Cascina, Brando ha partecipato convintamente alle due manifestazioni Fridays For Future di Pisa (nella foto a destra con la mamma e la nonna e i cartelli preparati da lui per la manifestazione).
“Fino ad ora – prosegue Azzurra – Brando ha sempre affrontato le sue giornate di pulizia del territorio da solo, supportato da me e da suo babbo Piero. La nostra è una famiglia molto attenta alla Natura e Brando, di sua iniziativa, sotto qualsiasi aspetto, tiene moltissimo affinché anche noi lo seguiamo nel suo attivismo. È lui che spinge noi, non il contrario”.
La “sindrome di Tourette” comporta dei tic motori, che si possono anche sviluppare in ansia, depressione o mal di testa.
“Sì – conclude la mamma di Brando – e più si muove, meglio è. Oltre a far bene al pianeta, il suo attivismo fa benissimo anche a lui. Ultimamente ha anche proposto di scendere in piazza per manifestare agli altri bambini della classe. Per ora, però, c’è stata poca risposta”.
La battaglia di Brando Bruni è iniziata. La speranza è che in futuro il suo attivismo possa contagiare gli altri bambini della sua età e magari, diventare d’esempio per tutto il resto degli adulti che lo incontreranno per strada.
Nella foto qua sotto Brando Bruni all'ultimo Fridays For Future di Pisa.