La Casa di Comunità di via Garibaldi è una eccellenza toscana

Cronaca
PISA e Provincia
Sabato, 6 Dicembre 2025

L’assessora regionale Monia Monni in sopralluogo nella struttura. Si studia il modello organizzativo pisano. Le criticità: troppe prescrizioni, pochi professionisti sanitari

Visita istituzionale, venerdì 5 dicembre, alla Casa di Comunità di Pisa in via Garibaldi da parte dell’assessora regionale al Diritto alla Salute, Monia Monni, accompagnata dalla direttrice generale della Ausl Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani. La struttura si presenta come una realtà già caratterizzata da un elevato livello di integrazione tra servizi sanitari e sociali, considerata un’esperienza di riferimento nel percorso di rafforzamento della sanità territoriale.

Secondo Monni, la Casa di Comunità pisana rappresenta un “laboratorio di grande interesse”, sia per la qualità dell’assistenza erogata sia come possibile modello organizzativo da osservare e valorizzare nella riorganizzazione regionale delle cure di prossimità.

Maria Letizia Casani ha sottolineato come la struttura sia parte integrante della più ampia Cittadella della Salute, configurandosi come un modello multiprofessionale capace di integrare in modo coordinato servizi sanitari e socio-sanitari, nel rispetto delle tempistiche previste dal PNRR. La Casa di Comunità, già operativa, funge da hub per una serie di servizi essenziali: residenza sanitaria assistenziale (RSA), cure palliative, radiologia, centro diurno, poliambulatorio e assistenza h24.

L’obiettivo dichiarato è il miglioramento dell’accesso e della continuità delle cure, attraverso un rafforzamento del coordinamento con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e una gestione condivisa delle criticità, tra cui la carenza di professionisti sanitari, fenomeno non limitato al solo contesto toscano. Casani ha inoltre evidenziato come il territorio abbia registrato un incremento del 50% delle prescrizioni rispetto al 2019, uno dei dati più elevati in regione, rendendo necessario intervenire anche sulla domanda, per ridurre le prestazioni inappropriate che possono saturare le agende e limitare l’accesso per i pazienti con reale necessità.

Nel corso dell’incontro, Monni ha parlato di un modello che va oltre il concetto tradizionale di Casa di Comunità, grazie alla presenza di servizi articolati e orientati a una presa in carico complessiva della persona. L’assessora ha spiegato di aver avviato una serie di visite nelle realtà più avanzate, con l’obiettivo di individuare buone pratiche da cui trarre indicazioni per l’elaborazione di nuovi modelli assistenziali.

In chiusura, Monni ha ricordato che il nuovo assetto regionale, che unifica le deleghe alla sanità e al sociale, nasce dall’esigenza di favorire una reale integrazione tra i due ambiti, superando separazioni di tipo burocratico. È stato ribadito il ruolo strategico del dialogo tra territorio e ospedale, per evitare che il pronto soccorso diventi l’unico punto di accesso o, all’opposto, un luogo in cui i cittadini non trovano risposte adeguate.

Pisa è stata indicata come un contesto che esprime eccellenze su cui investire, in un sistema sanitario regionale che conta circa 56mila dipendenti e che richiede un forte coordinamento per garantire uniformità dei servizi.

 

 

 


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redazione.cascinanotizie