La certezza di avere il futuro dalla tua parte
La sconfitta non scalfisce quanto di bello fatto e guardando all'orizzonte non si può che vedere un futuro radioso
Il day after di Pisa-Monza è un mix di emozioni contrastanti. Da una parte la delusione per un traguardo atteso 31 anni e che è svanito proprio sul filo di lana del traguardo, dall’altra la consapevolezza di essere solo all’inizio di un percorso straordinario, di un futuro poggiato su fondamenta solide, cosa non proprio scontata nel calcio di oggi dove un club dall’oggi al domani alza bandiera bianca e mette a rischio la propria iscrizioen al campionato, il caso Benevento su tutti è l’esempio migliore di come tutto sia volatile nel calcio di oggi e di come il Pisa invece rappresenti una piacevole eccezione.
La sconfitta con il Monza per come è arrivata è stata dura da digerire, la traversa di Puscas, il batti e ribatti in area ad un soffio dalla fine dei tempi regolamentari, sono lo specchio di quello che poteva essere e non è stato. Dispiace per i senatori di questo gruppo, i Gucher, De Vitis, Masucci, Caracciolo, perché sono quelli che, guardando anche la carta d’identità, oggi, al risveglio forse si interrogano sulla possibilità di riuscire a riprendere il treno della serie A, guardando ai tifosi invece dispiace per i più giovani, i millennial, ma anche quelli nati a metà degli anni 80 in poi, che fino ad oggi hanno vissuto dei racconti di “noi vecchi” che ricordiamo Romeo, Simoni, Berggreen, Kieft, e i tanti avversari visti all’Arena da Platini a Van Basten, fino a Roberto Baggio. A loro servano da buona consolazione le parole di Giovanni Corrado, pronunciate ieri sera ai microfoni di Punto Radio: “il punto non è se andremo in A, ma quando”. Ragazzi, il tempo è dalla nostra parte, quel giorno arriverà e sarà bellissimo.
E quel giorno arriverà perché c’è una programmazione capillare e a tutto tondo nella sede nerazzurra: Centro Sportivo, nuova Arena, della quale dopo la capienza di ieri se ne sente semrpe più l’urgenza con buona pace di ecologisti e ambientalisti, o meglio disfattisti locali, uomini giusti al posto giusto, insomma nella serie B stellare del prossimo anno il Pisa reciterà un ruolo da protagonista e anche le nobili retrocesse dalla serie A avranno timore ad incontrare una squadra e una società organizzata come quella nerazzurra.
In chiusura è tempo di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Per 15 anni, dal 2007, Pisa ha dovuto subito infamie di ogni tipo da parte dei tifosi del Monza e anche di gran parte della stampa locale, che hanno sempre bollato Pisa come un posto incivile, dove leggi e regole vengono ignorate per creare un clima intimidatorio, ostile e cattivo. Un battage che, si è letto in settimana, ha indotto molti tifosi biancorossi a disertare la trasferta di Pisa o ad affrontarla a ginocchia tremanti temendo chissà cosa, visto che a Pisa tutti sono sempre (meno male) tornati a casa sani e salvi. Bene dopo aver conquistato la serie A all’Arena, averla potuta festeggiare in tutta sicurezza e facendo tutto quello che prevedono i festeggiamenti per una vittoria così importante, ci attenderemo quanto meno delle scuse. Sarà un’attesa vana, perché a volte e più difficile sapere vincere che saper perdere, ma le scuse sarebbero quanto meno doverose.