La Città del Teatro, dal buco di bilancio al miracolo
Dopo la conferenza stampa di venerdì scorso a La Città del Teatro, sono rimasto con alcuni dubbi, interrogativi inerenti il risultato di bilancio, il numero dei biglietti venduti, la capacità attrattiva della struttura verso il territorio ed altre compagnie che un tempo facevano, come si dice, "residenza". Non entro ulteriormente nel merito della stagione teatrale presentata per l'anno 2017/2018, di cui ho già ampiamente riferito in un precedente articolo e di cui, personalmente, non sono molto soddisfatto, e non è una questione di gusti, come molti affermano. Tornando ai dubbi, non riuscivo a capire come dopo le innumerevoli dichiarazioni sul debito pregresso si sia infine affermato che la gestione precedente aveva in pratica iniziato un percorso di risanamento che l'attuale compagine amministrativa sta continuando. Non riuscivo a capire la dinamica dei biglietti "strappati" durante la appena trascorsa stagione teatrale. Dubbi che avrei voluto esprimere e porre come interrogativi alla nuova dirigenza amministrativa ed artistica de La Città del Teatro. Mi hanno anticipato i componenti della pagina facebook "IfattiditeatroSfattidipolitica", con un comunicato che pubblichiamo integralmente con tutte le questione sul tappeto ancora, sembra, irrisolte.
SEMBRAVA UN MIRACOLO, INVECE E’ UN DISASTRO
A leggere le notizie apparse ieri sui quotidiani locali, in merito ai risultati di gestione del Teatro di Cascina realizzati dalla nuova amministrazione, viene proprio da pensarlo: UN MIRACOLO! Nessuno se lo aspettava ma ce l'hanno fatta a risanare una voragine di debito.
Invece, scemato l'entusiasmo iniziale, siamo tornati coi piedi per terra e abbiamo provato ad interpretare i numeri che ci sembrano – come al solito – lanciati a casaccio, per confondere le idee e far credere ai lettori “fischi per fiaschi”.
Infatti, secondo quanto riportato, i biglietti venduti nell’ultima Stagione teatrale sarebbero 9.145, ovvero 1.350 in meno rispetto al 2016. Ma qualcosa non torna. Ricordiamo che i nuovi amministratori subentrano a luglio 2016, quando solo parte del lavoro annuale è stato portato a termine e si sta operando per ripartire tra settembre e ottobre con la nuova programmazione. Di certo sappiamo che nel 2015 – quando il teatro era ancora sotto la direzione artistica di Donatella Diamanti per intendersi – i biglietti venduti ammontavano a 19.449 (circa 2.000 in più rispetto al 2014). Un risultato che seguiva un trend di crescita costante dal 2012.
Questo vuol dire che in 5 mesi di gestione nel 2016 (compresi i mesi estivi) la nuova gestione ha portato ad un dimezzamento di biglietti venduti in sede rispetto all'anno precedente e che – come se non fosse già abbastanza grave – nel 2017 subisce un ULTERIORE DECREMENTO di 1.350 biglietti.
Insomma da 19.449 a 9.145.
Altro che miracolo, un vero disastro! Ma guardando i conti capiamo che potrebbe essere peggio di così, anche se sui quotidiani si sventolano grandi risultati, o meglio, si parla per l'ultima Stagione di una "piccola perdita" di 18.000 euro.
Fino a qualche tempo fa – senza fornire nessuna certificazione completa – i neo amministratori di Cascina stimavano un debito per la Fondazione Sipario Toscana di circa un milione e mezzo di euro, e solo da pochi giorni sui giornali si leggono dichiarazioni del tipo «RIMESSI IN EQUILIBRIO I CONTI» «RIDOTTO CONSIDEREVOLMENTE IL DEFICIT EREDITATO DAL PASSATO».
Allora ci sono 2 possibilità:
1) Il debito di 1 milione e mezzo è stato ridotto a 18.000 euro (come si lascia intendere dalle patinate dei quotidiani) e noi siamo davvero di fronte ad un evento miracoloso, per cui chiediamo immediatamente a tutto il CdA presieduto da Nicola Rossi di candidarsi per il risanamento dei conti dell'INPS e assicurare a tutti noi la pensione
2) Il debito pregresso (molto al di sotto di un milione e mezzo) è aumentato di altri 18.000 euro. In tal caso dovremmo alla nuova gestione circa 10.000 spettatori in meno, un sacco di polemiche, lavoratori lasciati a casa, artisti messi da parte, associazioni e compagnie allontanate dagli spazi, le realtà del territorio fuori dal teatro ….e altri 18.000 euro di debito.
Eppure l’ultima stagione, secondo il direttore artistico Andrea Buscemi, è costata poco più di 20.000 euro (pochissimo, infatti NON si sono visti i risultati di pubblico) e l'incasso è stato di 136.095 euro (“solo” 22.000 euro meno dell'anno precedente). Ma allora, pur avendo effettuato molti tagli alle spese e al personale, come ha fatto il nuovo CdA a fare un ulteriore buco di 18.000 euro? Vorremo che il Presidente Nicola Rossi ci svelasse questi misteri rispetto ai numeri e approfittiamo per ringraziarlo di averci incontrato e ascoltato il mese scorso. Purtroppo anche in quella sede molte domande sono rimaste senza risposta. Almeno momentaneamente, perché Rossi ha promesso che ci avrebbe fornito le informazioni richieste al più presto. Domande che rinnoviamo qui:
- A quanto ammonta realmente il debito dell’ente? Riuscite a darci un riscontro verificabile del milione e mezzo di euro più volte dichiarato?
- Quando e con quali modalità le compagnie teatrali potranno tornare ad usufruire degli spazi del teatro per le attività di residenza a sostegno delle nuove produzioni?
- Per quali ragioni molte associazioni sono state allontanate dal teatro, proprio da chi diceva di volersi aprire al territorio? Potranno in futuro tornare ad abitare ed utilizzare quei luoghi?
- A quale titolo la scuola “Cascina Danza” beneficia invece di uno spazio all'interno della Città del Teatro?
- Per quale motivo non è più possibile pubblicare post sulla pagina FB del Teatro e sopratutto, perché in molti sono stati bannati?
Se i consiglieri d’opposizione si ritengono soddisfatti delle “NON RISPOSTE” che date, noi siamo incontentabili. Non ce ne vogliate.
Annastella Giannelli
Rosanna Magrini
Stefano Tognarelli
FB IfattiditeatroSfattidipolitica