La città delle persone: "Acqua bene comune su cui non deve essere fatta speculazione azionaria"

Politica
PISA e Provincia
Sabato, 16 Settembre 2023

Audizione di Giuseppe Sardu nella IV° commissione consiliare a Pisa

Hanno scritto Martinelli, Lacroce e Gionfriddo, consiglieri comunali della lista La città delle persone.

Con la decisione del tribunale di Firenze dello scorso maggio, la multiutility Alia Servizi Ambientali Spa (ALIA) è entrata come socio dell’azienda di Acque Spa con una quota del 19.31%. La sentenza conferma il decreto del 28 marzo 2023, che impone ad Acque Spa di includere ALIA (multiutility) nelle assemblee dei soci. Alla luce di questi sviluppi, si è tenuta ieri un'audizione del presidente di Acque Spa Sardu nella IV° commissione consiliare, al fine di capire quali saranno le possibili azioni che intende intraprendere Acque Spa.

"Come gruppo consiliare, chiediamo con forza che vengano tutelati i cittadini e l’acqua come bene comune, su cui non può e non deve essere fatta speculazione azionaria". A dichiararlo sono Paolo Martinelli, Emilia Lacroce e Gianluca Gionfriddo, consiglieri comunali della lista civica La città delle persone, che proseguono: "In sintonia anche con recenti dichiarazioni di rappresentanti sindacali, rimaniamo saldamente contrari alla quotazione in borsa di ALIA, dato che ciò comporterebbe l'adozione di un modello di business tipico delle holding multiutility, orientato alla massimizzazione dei ricavi azionari per i soci privati a discapito dei bisogni dei territori serviti e del contenimento dei costi delle bollette.

Condividiamo appieno le preoccupazioni sull'autonomia aziendale espresse dalle RSU di Acque SpA a nome di tutte le lavoratrici e i lavoratori.

In aggiunta - continuano i tre consiglieri -, non possiamo accettare nuovamente un'operazione che potrebbe alterare l'equilibrio dei territori a scapito della Toscana costiera e di Pisa. A titolo esemplificativo, al momento i proventi derivanti dalle bollette pagate dai cittadini pisani vengono reinvestiti integralmente nell'acquedotto locale, un equilibrio evidentemente compromesso dalla prospettiva in essere. Con la quotazione in borsa verrebbe meno la missione dell'azienda, che non è nata per fare soldi, ma per offrire servizi e tutelare un bene primario come l'acqua. Riteniamo utile - concludono Martinelli, Lacroce e Gionfriddo - ogni azione volta a far valere l'esito del referendum del 2011 sull'acqua come bene pubblico primario. Serve mobilitarsi in ogni forma possibile, come già sta avvenendo con le raccolte firma in comuni vicini. Non tutto è perduto, ma la volontà politica contro la privatizzazione di fatto del servizio idrico deve essere forte".

redazione.cascinanotizie