La città ecologica contro anche il centro sportivo del Pisa
Prosegue la battaglia de La città ecologica che dopo la riqualificazione dell'Arena, questa volta se la prende con il progetto del centro sportivo in Gagno
Dopo lo stadio, il centro sportivo. Ancora una volta “La Città ecologica” si scaglia contro il Pisa SC. Questa volta nel mirino c’è il centro che dovrà sorgere nel quartiere di Gagno che a detta di Pierluigi D’Amico non è conforme alle previsioni in relazioni alle superfici previste per verde pubblico e verde sportivo.
«Siamo favorevoli alla realizzazione del nuovo stadio cittadino, ma non a Porta a Lucca, scrivono da La città ecologica. Siamo anche favorevoli a che la squadra della città si doti di un moderno ed efficiente Centro Sportivo nel quale far allenare tutte le sue squadre. Siamo invece fermamente contrari a che la pianificazione urbanistica di aree di città sia fatta da privati attraverso compravendite di terreni e proposte di rilevanti interventi al di fuori di un’organica pianificazione pubblica.
«In particolare, prosegue la nota stampa, riteniamo che concentrare in un’area relativamente ristretta di città, oltre tutto a immediato ridosso del Sito UNESCO, ingenti interventi e funzioni sia un errore sia dal punto di vista della pianificazione urbana che della vivibilità di tutta l’area. L’area in cui il Pisa S.C. 1909 intenderebbe realizzare il proprio Centro Sportivo è nel Regolamento Urbanistico vigente normata nella Scheda Norma n. 12.1, che alleghiamo. La Scheda, denominata Parco urbano via pietrasantina, ha una superficie di 170.000mq e prevede per 116.800mq di Verde Pubblico e per 53.200mq di area pubblica a Verde Sportivo, con previsioni di edificazione a supporto della previsione».
La proposta del Centro Sportivo privato viene quindo bollata non conforme alle previsioni in nessuno dei due comparti da La città ecologica. «Al limite, e ferme restando le perplessità manifestate in precedenza, si potrebbe, tramite variante, prevedere il Centro Sportivo nel Comparto 2 di 53.200mq, continuano gli ambientalisti capitanati da Pierluigi D’Amico. Ma il Pisa S.C. 1909 parla di realizzare fino a 10 campi di calcio (forse alcuni di dimensioni ridotte), oltre a numerosi edifici anche ricettivi. Quindi il Comparto 2 a Verde Sportivo non sarebbe sufficiente». L’Associazione ambientalista La Città ecologica Aps esprime la sua ferma contrarietà a coinvolgere l’area destinata a Verde Pubblico nel progetto, perché, a loro dire, il Parco pubblico urbano è indispensabile per dotare quell’area di città di spazi verdi oggi carenti e potrebbe avere una rilevante funzione turistica stante la sua collocazione all’ingresso Nord della città e la prossimità col parcheggio scambiatore; il Parco pubblico, sempre secondo la città ecologica, potrebbe valorizzare l’area acheologica presente al suo confine nord, con la realizzazione di un percorso pedonale-ciclabile verso il Tumulo del Principe etrusco;
«Sarebbe errato precludersi la possibilità di qualsiasi ampliamento futuro sia del parcheggio scambiatore che del Cimitero Suburbano, la cui area di rispetto è interna all’area prevista a Verde Pubblico, concludono gli ambientalisti de La città ecologica. Comunque ci vorrebbe una variante al R.U. che non potrebbe essere semplificata, come ha sostenuto la giunta Conti, dal momento che sarebbe difficile sostenere l’interesse pubblico per una variante che riguarda un intervento privato in un’area privata, per finalità private».