La dura legge dell’Arena

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PISA e Provincia
Sabato, 31 Agosto 2024

Il Pisa arriva alla sosta da imbattuta con due vittorie e altrettanti pareggi

Dopo lo Spezia, al netto del primo tempo e il Palermo, tocca alla Reggiana capitolare sul prato dell’Arena al cospetto di un Pisa che ha avuto l’unica pecca di non chiudere i conti e quindi di soffrire e far soffrire fino al 95’.

È un Pisa di grande sostanza quello visto nelle prime quattro partite, cinque se si vuol considerare la Coppa Italia, un mini ciclo scandito dalla sosta per gli impegni delle nazionali e che servirà ad Inzaghi per cementare ancora di più il gruppo e far inserire gli ultimi arrivati. Grande sostanza dicevamo che è suggellata dalla rete di Tramoni. Dopo un avvio in sordina, con le due squadre a studiarsi, la prima vera verticalizzazione è micidiale, Marin pennella, Tramoni finalizza. Questo Pisa ogni due tre passaggi tenta sistematicamente il passaggio in verticale e a suon di tentativi, l’affondo poi riesce. Il soliloquio del Pisa nel primo è solo merito dei nerazzurri, la Reggiana ci prova, ma trova la porta sempre chiusa, il raddoppio poteva arrivare già nei primi 45’, ma invece i nerazzurri lo trovano in avvio di ripresa con Bonfanti che beffa Bardi. Il Pisa insiste trova anche il terzo goal annullato per un presunto fallo di mano, ma poi subisce la rete che riapre i giochi ancora su calcio piazzato. Tre delle quattro reti subite dal Pisa arrivano da palle inattive, su questo c’è da lavorare, al netto, va riconosciuto, di un angolo magistralmente calciato da Maggio.

Nonostante il Pisa conceda metri di campo rischi poco o niente anzi, a conti fatti vanno più vicini i nerazzurri al 3-1 della Reggiana al 2-2. Un altro spunto di riflessione sono i cartellini. Il Pisa viene da una stagione condita da tante, troppe espulsioni e tantissime ammonizioni. In questo primo scorcio di stagione, nonostante l'aggressività della squadra, con la Reggiana le amminizioni sono state zero, una invece a Cittadella ed appena due con il Palermo. Anche questo è un segnale che la squadra gira bene, copre gli spazi e raramente arriva in ritardo, che spesso è la causa dei cartellini gialli o rossi.

La sosta arriva ora come un toccasana, dopo due mesi di grande intensità e con un’ultima settimana davvero pesante anche a livello emotivo: far le tre partite in otto giorni, il calciomercato e la vicenda Cittadella, con il Pisa che chiede la vittoria a tavolino. Tutto questo insieme di cose era potenzialmente anche un pericolo per l’integrità mentale della squadra che invece si è lasciata scivolare addosso tutte le situazioni e nel momento in chi scriviamo, in attesa delle cinque gare di domani, guarda tutti dall’alto.

foto pisa sc/francesco cecchi

massimo.corsini